Range trading?

“Thank God it’s Friday!”. Apriamo questa newsletter pre-ferragosto con una simpatica esclamazione che si sente spesso pronunciare nelle grandi banche d’affari. In effetti è stata una settimana calda – e non solo dal punto di vista meteorologico. La settimana di ferragosto infatti vede infatti le condizioni peggiori di tutto l’anno per quanto concerne la liquidità. E dunque la volatilità sale e il puro “rumore” diventa invece movimenti di 1 o 2 figure. I fuochi d’artificio sono comunque arrivati tra mercoledì e ieri, quindi oggi (speriamo) dovremmo vedere ritorni verso la media con qualche discesa delle valute cicliche. Attenzione invece all’ultimo dato significativo della settimana: il CPI dell’Eurozona e degli USA, in uscita rispettivamente alle 11:00 e alle 14:30 ore italiane. Seguiteci anche in diretta oggi su Class Cnbc per il nostro commento in diretta su questi dati. Comunque, dopo la decisione della Fed e dopo i movimenti di ieri, crediamo sia ancora prematuro parlare di cambiamento di paradigma per il dollaro: il dollaro ancora viene venduto come  moneta di finanziamento (e quindi avendo anche il ruolo di riserva di valore si muove sempre più come lo Yen). In realtà possiamo ipotizzare che il Usd rimanga stabile in questo paradigma fino a quando la Fed non inizierà ad alzare i tassi di interesse, ma non è escluso che bastino una serie di “sorprese positive” in successione (come Non Farm Payrolls, Pil, Jobless Claims) nei prossimi mesi per far tornare l’appetito per il Usd. Del resto rimane comunque il mezzo di scambio più utilizzato per le transazioni internazionali, rimane una riserva di valore e soprattutto il gioco di equilibri con la Cina si gioca anche attorno al valore del greenback. Intanto ieri abbiamo visto un dato inatteso sulle vendite al dettaglio USA: il consumatore americano sta momentaneamente diventando “risparmiatore” americano, nonostante il programma “Cash-for-Clunkers” (leggi ecoincentivi). Del resto solo con i risparmi un paese può fronteggiare futuri investimenti e avere un “cuscino” per i momenti difficili. Lezioni imparate nel vecchio continente da molto tempo (dove la propensione al risparmio è di gran lunga maggiore), che ora anche il consumatore americano dovrà carpire. E secondo noi proprio la propensione al risparmio ha salvato l’Europa e ha permesso indirettamente il dato buono di ieri sul Pil dell’Eurozona (dopo le sorprese positive di Francia e Germania).  Attenzione comunque per il dato sull’inflazione di oggi. In ultima istanza oggi il governatore della RBA, Stevens, testimonia d’innanzi al parlamento  e sarà dunque interessante vedere con quali affermazioni sosterrà la politica monetaria della RBA. Ricordiamo che in effetti le dichiarazioni nella conferenza stampa della settimana scorsa sono state decisamente “Hawkish” (positivi e aggressivi). Passiamo finalmente all’analisi tecnica.

Il quadro di oggi si apre all’insegna della lateralità. Su tutti i fronti (ciclici e contro ciclici) abbiamo una situazione di range trading che ha caratterizzato la sessione asiatica e ne vediamo ora il prosieguo. Non che sia un male: dopo tante montagne russe questa settimana, avere un po’ di calma non sarebbe male. Inoltre il range trading dà delle enormi possibilità a livello di breakout. Dunque diamo i livelli di breakout per i cambi più in auge: per l’EurUsd guardiamo quindi al 1,4250 oltre a 1,4275 e 1,4300; per il NzdJpy guardiamo al 64,50 e 64,85; per il GbpJpy abbiamo il 157,40 e 158,20 come livelli chiave; per il UsdCad abbiamo l’1,0900 e 1,0845; per il UsdChf abbiamo 1,0730 e 1,0700 come confini; per il EurChf occhio al 1,5285 e 1,5300.

In giornata comunque aspettiamoci almeno 1 movimento repentino: come la storia ci insegna, quando si combina poca liquidità con la settimana di ferragosto e con il venerdì (dove comunque ci sono prese di profitto, scadenze e voglia di chiudere posizioni per il weekend) può accadere di tutto. Il range della notte forse è solo uno specchio per le allodole. Che il buon senso regni.

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