Dollaro e Yen sugli scudi

La settimana che si è chiusa venerdì è probabilmente stata la prima dalla quale si esce con una visione meno pessimistica riguardo il futuro dell’economia mondiale: anche se la fase negativa non si è ancora spenta del tutto, l’anno prossimo dovremmo vedere i primi segnali concreti di ripresa. Il fatto comunque che paesi europei come Francia e Germania abbiano incominciato a mostrare un PIL in ripresa non può che essere di buono auspicio, soprattutto se questa tendenza verrà confermata nei prossimi due trimestri.

Se assumiamo che la ripresa ci sarà, è meno facile individuare di quanto l’economia crescerà ed in quale maniera. Gli ultimi 12 mesi sono stati epocali, i nostri figli e nipoti leggeranno di questo periodo nei libri di storia, sperando che la lezione sia d’aiuto alle generazioni che verranno. Che si sia trattato di un periodo epocale basta menzionare l’ultimo dato proveniente dagli Stati Uniti: nel 2009 (e non sono passati nemmeno 8 mesi) sono fallite più banche rispetto a tutti gli anni dal 1992 al 2008.

La settimana che inizia oggi vede l’uscita di alcuni dati importanti: oggi la bilancia commerciale zono Euro ed i TICS americani (visti in deciso aumento), domani lo ZEW tedesco ed europeo e dagli USA il PPI ed le Housing Starts, mercoledì le minute della Bank of England, giovedì alcuni indicatori di fiducia USA e venerdì il PMI europeo. Vediamo che spunti prenderà il mercato da questi dati.

Per il momento, venerdì abbiamo visto un notevole acquisto di dollari contro euro e di yen: Eurusd dopo un massimo a 1.4306 è sceso chiudendo sui minimi in area 1.4170, Eurjpy ha chiuso a 134.87 dopo aver segnato un massimo superiore a 136 e questa mattina è già a 133.50.

Eurusd, dopo la strappo fino a 1.4450, ha visto un rafforzamento pressoché continuo del biglietto verde che in caso riuscisse a violare nel breve 1.4090 potrebbe estendere fino a 1.4000 che in questo momento rappresenta il supporto più importante: violato anche questo livello si aprirebbe la strada fino a 1.3830. Nel frattempo alcune importanti banche d’affare ipotizzano una discesa di Eurusd fino a 1.3000 da qui a fine anno.

Come dicevamo, yen in rafforzamento contro le principali valute (Euro, Dollaro e Sterlina), sintomo che la moneta giapponese è considerata rifugio anche in queste fasi nelle quali il mercato è caratterizzato da limitata volatilità: EurJpy potrebbe scendere fino a 131.50, UsdJpy a 92 e GbpJpy a 152.50.

EurChf, dopo aver perso quota 1.5300, in caso di violazione di 1.5200 potrebbe estendere fino a 1.5100 prima a 1.5000 poi.

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