Periodo tiepido

Dunque azionario, oro e petrolio si mantengono solidi e attirano capitali da parte degli investitori; il dollaro viene venduto come moneta di finanziamento, visto che c’è ancora una sorta di “calma” sui mercati, anche se è contornata da un cinismo legittimo; e stiamo entrando in un periodo “tiepido”: non troppo caldo per necessitare di rialzi, non troppo freddo per suscitare timori deflazionistici. In effetti sembra che Australia e Norvegia saranno i maggiori beneficiari di questo periodo “tiepido” e che prima di fine anno potrebbero necessitare di un rialzo dei tassi di interesse: magari anche solo un 0,25%  che dal punto di vista quantitativo è poco significativo, ma dal punto di vista psicologico manderebbe un messaggio degno del grande Greenspan ai tempi d’oro.

Parlando di dati macro, ieri sera è uscito il Beige Book (che viene realizzato al fine di informare i membri del FOMC sui cambiamenti che sono avvenuti, all’interno dell’economia, dall’ultimo incontro del FOMC stesso).

In effetti le parole “stabilizzazione” e “cauto ottimismo” abbondano nella descrizione di questo Beige Book anche se non possiamo ancora riprendere i discorsi sulla exit strategy. La RBNZ allo stesso tempo ha mantenuto i tassi stabili, cosa che dovrebbe avvenire anche oggi con la Bank of England.

Non ci aspettiamo modifiche né sul fronte tassi, né sul fronte Quantitative Easing mentre staremo assolutamente vigili sulle dichiarazioni e sulle indiscrezioni che accompagneranno la decisione. In ogni caso la sterlina rimane sotto pressione e ancora per tempo a venire crediamo che non potrà legittimamente riprendere quota. Sul fronte dati stiamo attenti anche alla Bank of Canada (anche qui ci aspettiamo tassi stabili ma dichiarazioni importanti) e i jobless claims negli USA. Insomma ci affacciamo alla giornata più attiva della settimana: le occasioni non mancheranno.

Passiamo ora alla consueta analisi tecnica.
Partiamo dall’eurodollaro, dove la rottura di due giorni fa ha già fatto raggiungere al cambio il massimo dell’anno a 1.46, con la strada aperta verso lo spyke di fine anno, a 1.4725.
Il supporto di lungo periodo dell’intero movimento è ora lontano, nei pressi di 1.42, e questo ci obbliga ad analisi di breve per operazioni infragiornaliere. Con l’ausilio di un grafico a 10 minuti possiamo subito intuire come un livello potenzialmente interessante per acquistare la moneta unica sia dato da 1.4535, che è stato il massimo immediatamente successivo alla rottura di 1.4450 e il minimo della seconda parte della giornata di trading di ieri.

EurUsd – grafico daily

Passiamo al dollaro yen che, complice un dollaro in declino questi ultimi giorni, è sempre più vicino alla rottura del livello di supporto chiave. Nelle ultime ore abbiamo assistito al test del supporto di 91.70, con conseguente veloce risalita, confermando quindi quanti interessi siano presenti sul livello. È da porvi ancora molta attenzione perché non crediamo che, un ulteriore tentativo, riesca a contenere una rapida discesa.

Il cable ha chiaramente mostrato come, il livello da superare per sperare in qualcosa di più da parte della sterlina, sia posto nei pressi di 1.6590-1.66 figura. È molto preciso anche il livello di supporto dell’ultimo movimento rialzista: si trova esattamente a 1.6460 ed è confermato da ben due fattori, il minimo degli ultimi due giorni di trading e la media mobile esponenziale a 100 periodi su un grafico orario.

Rimaniamo in tema di sterline, ma nei confronti della moneta unica, dove il movimento di risalita del cambio iniziato il 4 settembre a 0.87 figura, possiamo ipotizzare oggi raggiunga il massimo degli ultimi mesi a 0.8840.

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