Lehman, un anno dopo. E’ questo il titolo che ricorre più frequentemente tra le testate giornalistiche di tutto il mondo. Questo ci da il senso dell’importanza di questo evento, dei cambiamenti che ha portato sia a livello globale che a livello di singolo individuo, e della consapevolezza che il mondo finanziario non sarà più lo stesso.
Dal D-Day, il giorno che ha segnato l’inizio della più grande crisi finanziaria che gli Stati Uniti abbiano mai vissuto, è passato già un anno e molti si chiedono se davvero sia cambiato qualcosa e soprattutto se gli operatori del mercato abbiano imparato la lezione.
E’ questo quello che si chiede anche il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, che ha scelto proprio il giorno del primo anniversario del fallimento della quarta banca americana per dimensioni per esporre moniti, dubbi e proposte ma soprattutto per rendere tutti consapevoli dell’immane portata che l’evento ha rivestito.
Ieri infatti proprio a Wall Street, nel tempio della finanza americana e al tempo stesso nel simbolo della follia speculativa, il presidente Obama ha voluto tenere questo discorso affinchè le sue parole potessero avere ancora più effetto.
Obama promette in sostanza una grande e radicale riforma della finanza, commisurata alla grandezza della crisi. Affinchè non si ripeta più un evento simile e affinchè lo stato non debba più intervenire per ripianare la situazione post-crisi, il presidente statunitense propone un nuova autorità di controllo del settore finanziario che faccia rispettare le nuove regole. Per evitare poi che il rischio diventi sistemico e si diffonda a livello globale, anche gli altri paesi devono intervenire in materia finanziaria, e a questo deve servire il prossimo G20 di Pittsburgh.
Soprattutto Obama auspica un netto taglio col passato, e stigmatizza il comportamento dei banchieri che nel passato hanno fatto tutto e il contrario di tutto senza preoccuparsi delle conseguenze. Dopo un anno, molti di questi invece di imparare dagli errori del passato sembrano piuttosto ignorare la lezione e continuare sulla falsa riga del periodo pre-crisi, vedi nuovi bonus che i managers si sono auto-assegnati.
Per quanto riguarda il nostro indice delle quaranta società attive nel risparmio gestito, il BlueIndex, possiamo notare come esso abbia amplificato a dismisura i movimenti del benchmark. Infatti nella fase iniziale della crisi (14 settembre fallimento di Lehman, 15 settembre BofA compra Merril Lynch salvandola dal fallimento) perde molto più dell’inidce di riferimento, toccando il fondo il 9 marzo 2009. Da quel momento la risalita, che vede gli indici mondiali tornare sui livelli pre-crisi solo nell’ultimo mese, mentre il BlueIndex e quindi le società che ne fanno parte risalgono in maniera più repentina. Dalla tabella con le performance annuali delle quaranta società, notiamo come quasi tutte le società abbiamo fatto registrare nell’ultimo anno delle performance negative. Infatti i guadagni degli ultimi mesi, grazie a trimestrali positive e agli aiuti statali, non sono serviti a ripianare completamente il grave rosso fatto registrare nei mesi appena successivi allo scoppio della crisi. La risalita non ha ancora avuto pari intensità della discesa che è già stata, quindi spazio ai guadagni.
Societa’ | Listino di Riferimento | Valuta | Performance Annuale |
Banca Generali | Borsa Italiana | EUR | 53.10% |
Azimut | Borsa Italiana | EUR | 47.63% |
Mediolanum | Borsa Italiana | EUR | 40.14% |
Credit Suisse Group | SME | CHF | 15.09% |
Mediobanca | Borsa Italiana | EUR | 7.77% |
Goldman Sachs | Nyse | USD | 7.13% |
Schoroders | Lse | GBp | 1.45% |
Natixis | Euronext | EUR | 0.45% |
FT Inv. | Nyse | USD | -0.20% |
Jp Morgan | Nyse | USD | -0.45% |
Barclays |
Lse |
USD | -0.62% |
Julius Baer | SME | CHF | -4.70% |
Henderson | Lse | GBp | -6.14% |
Credit Agricole | Euronext | EUR | -6.18% |
Invesco | Nyse | USD | -11.40% |
BlackRock | Nyse | USD | -11.49% |
American Express | Nyse | USD | -13.53% |
Ubs | SME | CHF | -14.78% |
Deutsche Bank | Deutsche Borse | EUR | -15.16% |
BNP | Euronext | EUR | -16.09% |
Axa | Euronext | EUR | -19.47% |
IntesaSanpaolo | Borsa Italiana | EUR |
-19.91% |
BPM | Borsa Italiana | EUR | -20.50% |
Montepaschi Siena | Borsa Italiana | EUR | -20.61% |
Nordea bank | Omxnordcexchange | SEK | -20.81% |
Allianz | Deutsche Borse | EUR | -21.36% |
Morgan Stanley | Nyse | USD | -26.80% |
HSBC Investments | Lse | GBb | -29.37% |
Unicredit | Borsa Italiana | EUR | -29.50% |
Bank of NY Mellon | Nyse | USD |
-29.58% |
State Street | Nyse | USD | -29.78% |
Legg Mason | Nyse | USD | -31.29% |
Dexia | Euronext | EUR | -41.39% |
Janus Capital Group | Nyse | USD | -45.09% |
ING | Euronext | EUR | -46.27% |
Raiffeisen | Winerborse | EUR | -46.36% |
Man Group | Lse | GBp | -49.61% |
Fortis | Euronext | EUR | -65.65% |
Citigroup Inc | Nyse | USD | -76.00% |
Skandia | Lse | GBp | ND |