Il destino del greeback

Intanto i mercati azionari proseguono la corsa verso 10,000 (Dow) e 1100 (S&P) e finchè non raggiungono questi target psicologici probabilmente il mercato sarà pro-rischio e quindi il dollaro potrebbe rimanere sotto pressione.

Dunque volgiamo lo sguardo a indicatori di sentiment per avere qualche supporto decisionale in più, qualche tassello del puzzle in più che ci possa aiutare a capire quando il dollaro sarà stanco di prendere palate. A questo proposito il Committment of Traders (report della CFTC che esce settimanalmente) mostra un incremento delle posizioni lunghe EurUsd, e soprattutto AudUsd, raggiungendo valori superiori a marzo 2008 (quando, ricordiamolo, l’EurUsd ha ripiegato con decisione). Questa settimana il destino del Usd è nelle mani del FOMC (mercoledì) e del G20 (venerdì); tutto quanto precede quelle date sarà speculazione pura che consumerà i nervi dei trader tra oggi e domani.

Chiaramente ci aspettiamo un annuncio leggermente più ottimistico da parte di Bernanke, e di pari passo un dollaro che riprende terreno mentre inizia di nuovo a muoversi in linea con i fondamentali. Oggi intanto l’Asia è fuori gioco per festività nazionali, e quindi i movimenti di Jpy, Sgd, Aussie e Nzd dipenderanno esclusivamente da noi europei e dagli USA. 

Nell’Eurozona questa settimana abbiamo l’IFO, il PMI  manifatturiero e dei servizi. Forse stiamo arrivando al momento in cui eventuali sorprese sui dati possono iniziare a condurre i movimenti dei cambi di nuovo. In ogni caso è grossa l’incertezza dell’euro! Come abbiamo descritto negli ultimi giorni della settimana scorsa, una volta giunto al massimo dell’ultimo anno il cambio sembra avere trovato una sorta di equilibrio.

Ora siamo nei pressi di 1.4680 e se l’eurodollaro dovesse riuscire a rompere il supporto di 1.4650 potremo assistere ad una discesa repentina sino al supporto di 1.4590.

EurUsd – 60 min

Se il dollaro nei confronti dello yen dovesse riuscire ad oltrepassare la resistenza di 91.65 (livello di due massimi precedenti su un grafico a 240 minuti, confermato inoltre dalla trendline superiore della regressione lineare indirizzata a ribasso ed iniziata a 97.78 il 7 di agosto scorso), peraltro neanche troppo lontana, sarebbe da attendersi una ripresa sino ad un’area nei pressi di 93.

È quasi giunto a destinazione l’euro, nei confronti della sterlina. Il cambio ora nei pressi di 0.9050 è atteso che possa salire ancora una trentina di pips e giungere sino a 0.9080. Per aprire nuove posizioni a favore di euro è consigliabile attendere sino a che il cambio dovesse mettere segno uno storno a 0.8850.

Lo storno di più di una figura dai massimi degli ultimi mesi, pone il cambio AudUsd in un’ottima posizione per chi volesse approfittare della situazione. Tecnicamente potrebbe essere sensato attendere il supporto di 0.8550, quindi ancora una figura di storno, peraltro in linea con un eurodollaro in discesa ed un dollaro yen in salita, tutt’altro che uno scenario irrealizzabile nel breve.

Concludiamo con l’eurofranco, dove oltre agli oramai noti livelli di 1.51 e 1.5230, possiamo consigliare di porre attenzione, nell’immediato, alla tenuta di 1.5130, per un ritorno nelle prossime ore a 1.5170.

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