Draghi, il dopo Trichet alla BCE?

Mario Draghi potrebbe sostituire nel 2011 Jean-Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea. A sostenere la candidatura del governatore di Bankitalia è il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano, infatti, tra i diversi rappresentati e banchieri presenti al G-20 di Pittsburgh, l’uomo a cui guardare per il futuro è proprio Mario Draghi.

La statura di Draghi, afferma il giornale americano, va al di là dei confini nazionali e sono in molti a vederlo come possibile successore di Trichet alla scadenza del suo mandato.

Al tavolo delle trattative del G-20, infatti, Draghi è chiamato, assieme agli altri leader, a prendere una decisioni su questioni spinosi quali i bonus delle banche ai propri manager e le strategie di uscita dalla crisi. Già in passato, però, ricorda il quotidiano, Draghi è intervenuto in controversie. Ad esempio quando lasciò Goldman Sachs nel 2006, chiamato a diventare il governatore di Bankitalia. In molti si ricorderanno, infatti, degli scandali all’epoca della guida di Antonio Fazio: l’ex banchiere centrale dovette rassegnare le proprie dimissioni nel 2005 per il caso Banco Popolare di Lodi. L’amicizia con Fiorani, amministratore delegato della ex BPL, condusse Fazio a discutere al telefono dell’approvazione dell’Opa lanciata su Banca Antonveneta, nonostante  tale operazione fosse stata considerata non legittima da Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, Capi dei Servizi dell’Area Vigilanza della Banca d’Italia, competenti in materia. Le intercettazioni poi emerse costrinsero Fazio a dimettersi.

Così venne il turno di Draghi che, al contrario del predecessore, valutava le operazioni di takeover in base ai criteri normativi previsti. Mario Draghi fece cadere il requisito che costringeva i servizi finanziari ad informare la banca centrale di fusioni e acquisizioni; di lì a breve, BNP Paribas completò l’acquisizione della Banca Nazionale del Lavoro, oggi parte del gruppo.

Draghi è stato spesso chiamato anche in causa per evitare situazioni di conflitto d’interesse in sede a Bankitalia, riportando un elevato livello di credibilità verso l’istituto centrale. Non da ultime le linee guide tracciate dal governatore durante il momento di crisi: mantenere alta la patrimonializzazione delle banche, non chiudere i rubinetti dei prestiti alle imprese, costanti livelli di vigilanza ed un sostegno sempre presente da parte di Bankitalia alle banche presenti sul territorio italiano. A Pittsburgh, elogia il Wall Street Journal, Draghi potrebbe essere “l’uomo”.

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