Crisi: 3 milioni di italiani sono poveri

In Italia sono sempre di più gli italiani che non possono permettersi la spesa. Sembra un dato emerso da un lontano passato in cui i cattivi raccolti potevano devastare una nazione, ma il 5,3% delle famiglie italiane, per circa un milione e mezzo di nuclei, non è in grado di sostentarsi con un’alimentazione adeguata. Se fino a poco tempo fa il tabù era l’acquisto di una nuova macchina o di un personal computer adesso ciò che le famiglie non si possono più permettere sono carne e pesce. Nel resto d’Europa, ha ragione il ministro dell’Economia, non se la passano meglio, anche se all’estero il fenomeno è leggermente più contenuto.

La ricerca, effettuata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, che ha come curatore il pro rettore dell’Università Cattolica, è la prima a prendere in considerazione la soglia di povertà alimentare all’indomani della crisi, fattore che è stato ignorato e forse sottovalutato. I dati raccolti sono frutto di indagine sul campo effettata dalla Rete della Fondazione Banco alimentare, prendendo ad indice di povertà un nucleo famigliare che effettua una spesa di alimenti al di sotto dei 200 euro al mese circa, di fronte agli oltre 500 euro di una famiglia benestante. Il problema della povertà alimentare risulta diffuso su tutta la penisola, sebbene sia più accentuato nelle regioni del sud e colpisca in modo più forte bambini, anziani e famiglie molto numerose.

Con la crisi sono stati gli stessi comportamenti di consumo a cambiare, perché si spendono più soldi e con una priorità più elevata per pagare gli affitti delle abitazioni, e spesso quindi si hanno difficoltà ad effettuare spese alimentari. La disoccupazione in aumento nel nostro paese non fa che aggravare il problema e, secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2010 il tasso di disoccupati potrebbe salire fino al 10,5%. 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: