Maxi Blitz del Fisco nelle banche svizzere

La Guardia di Finanza ha organizzato un’incursione in settantasei filiali di banche svizzere e italiane di emanazione elvetica, filiali collegate ad intermediari elvetici o con sedi territorialmente vicine a San Marino. Nell’operazione sono stati impegnati circa cento agenti del Fisco, per controllare il corretto adempimento da parte degli intermediari finanziari e istituti di credito degli obblighi di comunicazione all’Archivio dei rapporti finanziari intrattenuti con la clientela nonché di tutte le operazioni che esulano dai rapporti continuativi.

Questo blitz ha dato il via alla partita dei controlli di soggetti particolarmente a rischio, che ha il compito preciso di garantire la completezza dei contenuti destinati all’Archivio dei rapporti finanziari, ovvero informazioni di fondamentale importanza per la lotta contro gli illeciti fiscali internazionali e contro l’evasione. I file contenuti all’archivio sono catalogati a partire dal 2005, e le informazioni sono comunicate in via telematica con scadenza mensile, e riguardano i rapporti continuativi con la clientela ma anche le operazioni effettuate extraconto, con l’esclusione delle operazioni di versamento effettuate tramite bollettino per un importo inferiore ai 1500 euro. Sono fino ad oggi 950 milioni i rapporti recensiti e oltre 90 milioni quelli archiviati per operazioni extra-conto, per un totale di quasi 13.000 operatori del settore creditizio, incluse filiali estere.

Numerose le lamentele di fronte alla manovra che, a molti, è sembrata una mera operazione di propaganda elettorale, non di vera lotta al crimine. L’attaccamento del Fisco all’evasione è sembrata apparentemente in contraddizione con lo scudo Fiscale promosso dal Governo, che di fatto ha concesso il rientro di tutti i capitali definiti “sporchi”, concedendo l’anonimato, un’aliquota bassissima e la sanatoria su quasi tutti i reati tributari.

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