Madoff – Tutte le truffe che non avete scoperto

“La verità di Bernard Madoff”, meglio conosciuto dalla stampa con il titolo: “Non vi credevo così scemi”, di Bernard Madoff.
Stiamo parlando del documento di 6157 pagine che raccoglie tutte le confessioni del fautore della grande truffa, annoverata come la più clamorosa del secolo. La verità più sconcertante è però che Bernie, in cuor suo, credeva che l’avrebbero beccato molto prima.

Il finanziere, infatti, ha confessato di non essersi mai capacitato di come le autorità di vigilanza del mercato non fossero riuscite a scoprire le sue frodi, come avesse potuto la Sec (Securities and Exchange Commission), la più importante authority di Wall Street, a non vedere ciò che Bernie gli combinava sotto il naso, distruggendo poi la reputazione dell’organismo con queste rivelazioni e costringendo lo stesso David Kotz, ispettore generale della Sec, a divulgarle. Oltre al danno la beffa.

Le confessioni del Lupin della truffa sono in effetti per le autorità davvero umilianti. Risulta che dal 1992 la Sec abbia ricevuto ben sei distinte denunce che riguardavano Madoff, ma ogni volta le indagini caddero nel nulla.
“Gli ispettori della Sec venivano a controllare le mie mail e chiedermi spiegazioni. Ma non facevano lo sforzo di verificare se le operazioni che dicevo di fare avevano un riscontro nel centro di compensazione di Wall Street a cui fanno capo tutte le transazioni”, ha raccontato esterrefatto il finanziere nelle deposizioni rese dal carcere.
“Non mettevano a confronto gli investimenti che io dicevo di fare e quelli effettuati dalle mie controparti, le società finanziarie che dovevano eseguire per me acquisti e vendite di titoli”, ha  riferito Bernie.

Se avessero fatto quelle verifiche, che rappresentano l´abc del mestiere di un ispettore, sarebbe stato davvero facile scoprire Madoff che, in fin dei conti, non è poi questo gran genio della truffa; ha solo avuto a che fare con delle autorità di vigilanza del mercato che si sono rivelate a loro volta colpevoli, di negligenza.

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