Unicredit in linea col consensus

Il Gruppo Unicredit chiude il terzo trimestre con un utile netto consolidato di 394 milioni di euro, meno di quanto non fosse nello stesso periodo dell’anno scorso, quando aveva registrato un utile di 551 milioni.
Il risultato, tuttavia, è in linea con il consensus degli analisti, le cui previsioni sono state riportate sul sito della banca, e che pronosticavano un terzo trimestre caratterizzato da forti accantonamenti, che in effetti hanno ammontato ad oltre  2 miliardi.

La banca supera comunque l’obiettivo che si era posta di oltrepassare il target prefissato per il Core Tier I che, attestandosi al 7,55%, va oltre il 7 e 7,5% prestabilito. Tenendo conto dell’aumento di capitale già annunciato e scartando invece l’eventuale distribuzione dei dividendi, il dato proforma per il Tier I sarebbe quindi al 9,24%.
Scende il margine d’interesse a 3.927 milioni di euro, rispetto ai 4.688, anche per effetto di minori elementi non ricorrenti, come specificato dall’istituto.
Su base annua anche le commissioni nette sono in calo, a 1.931 milioni, mentre è positivo il trading per 715 milioni. In linea con lo stesso periodo del 2008 il margine d’intermediazione complessivo, che si porta a 6.731 milioni, non troppo distante dai 6.745 di un anno prima.
In calo a 3.831 milioni i costi operativi, mentre cresce il lordo di gestione a 2.900 milioni di euro.
Gli accantonamenti sui crediti in questo trimestre sono ammontati a 2.164 milioni, dato inferiore rispetto al trimestre precedente, quando erano stati effettuati accantonamenti per 2.431 milioni. Tuttavia il risultato del terzo trimestre 2009 è più del doppio di quanto non fosse nello stesso periodo dell’anno precedente. Il costo del rischio scende così a 150 punti base dal picco di 164 del secondo trimestre.

L’utile netto nel resoconto cumulativo per i primi nove mesi dell’anno è di 1.331 milioni, in calo rispetto ai 3.507 del 2008. Bisogna tuttavia considerare che questo dato è maturato per i primi due mesi in una congiuntura macroeconomica favorevole rispetto a quella attuale.
A quota 21.129 milioni il margine d’intermediazione, in crescita quindi del 7% su base annua, con un rapporto tra costi ed entrate che a fine settembre raggiunge la percentuale di 54,5% contro il 60,2% del 2008.
Altre novità in casa Unicredit riguardano il completamento della cessione della quota del 40% del Banco Sabadel, cessione che porterà ad una plusvalenza di circa 30 milioni.

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