Passera batte gli analisti

… in crescita del 31,38% rispetto ai 513 milioni del secondo trimestre ed in calo del 37,3% rispetto ai 1.075 milioni dei primi tre mesi dell’anno. In totale, nei primi nove mesi del 2009, l’utile netto consolidato si è attestato a 2.262 milioni di euro, in calo del 40,17% rispetto ai 3.781 milioni dell’analogo periodo scorso (che aveva registrato circa 1,2 miliardi di plusvalenze nette derivanti dalla cessione di sportelli e di partecipazioni). Peraltro, l’istituto amministrato da Corrado Passera prevede nuove operazioni di capital management, tra dismissioni totali o parziali, riguardanti attività non strategiche entro l’assemblea di aprile 2010. L’utile netto consolidato normalizzato, invece, è ammontato a 816 milioni di euro, una crescita del 25% rispetto ai 653 milioni del secondo trimestre (ed in aumento sui 644 milioni del primo trimestre). Nei primi nove mesi, quindi, l’utile normalizzato si è attestato a 2.113 milioni, in calo del 37,9% rispetto ai 3.401 milioni del periodo di riferimento antecedente. In sostanza, durante l’anno si sta configurando uno scenario di crescita, grazie alla buona tenuta dei ricavi (nonostante l’impatto negativo derivante dall’abolizione della commissione di massimo scoperto), alla riduzione dei costi operativi (oneri operativi in calo del 3,5% nei primi nove mesi dell’anno rispetto al corrispondente periodo passato) e al calo delle rettifiche su crediti (risultato operativo post rettifiche su crediti in crescita del 6,9% a 1.399 milioni nel terzo trimestre 2009 rispetto ai 1.309 milioni del secondo trimestre), anche se il termine di paragone con la gestione 2008 vede il colosso bancario in difficoltà. Considerando, però, solo il risultato del terzo trimestre, l’utile netto di 674 milioni è decisamente superiore al consensus di 418 milioni sviluppato dagli analisti di Bloomberg, rivelandosi pienamente in linea con il terzo trimestre 2008, pari a 674 milioni. Come a dire che l’unico periodo in linea con l’esercizio precedente è stato proprio il terzo trimestre, dopo il calo conosciuto nel secondo (513 milioni contro i 1.356 dell’analogo periodo ’08). Il risultato del periodo è stato superiore non solo alle stime di Bloomberg, ma anche a quelle degli analisti di Dow Jones Newswires e di Nomura (che ha attribuito un giudizio di “neutral” sul titolo). Dow Jones Newswires aveva, infatti, anticipato un utile netto di 475 milioni, attendendosi di conseguenza un calo anno su anno che non vi è stato. Gli analisti della banca giapponese, invece, hanno alzato il tiro rispetto ai colleghi, suggerendo un utile trimestrale di 502 milioni, contro un consensus da loro indicato di 438 milioni. Insomma, gli analisti sembrano aver sottostimato Giovanni Bazoli, Enrico Salza e compagni, nonostante effettivamente qualche calo in determinate voci vi sia stato. Ad esempio, i proventi operativi netti si sono attestati a 4.549 milioni, in calo del 3,8% rispetto al secondo trimestre, mentre da inizio anno sono stati pari a 13.416 milioni, una contrazione del 5,4% sul periodo 2008. In diminuzione anche la gestione operativa, che nel terzo trimestre è ammontata a 2.222 milioni, in contrazione del 7% rispetto ai tre mesi precedenti, e pari a 6.434 milioni nei primi nove mesi dell’anno, in calo del 7,4% rispetto ai 6.946 milioni del periodo trascorso. Al 30 settembre 2009, il coefficiente patrimoniale Tier 1 ratio si è attestato all’8%, rispetto al 7,1% di dicembre 2008. A quanto pare anche Corrado Passera può sorridere. Ed il risultato della investment bank Banca IMI e della rete Banca Fideuram lo confermano. L’istituto guidato da Gaetano Miccichè ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto di 410 milioni di euro, un boom di quasi il 140% rispetto ai 171,1 milioni del periodo 2008. Bene anche l’istituto amministrato da Matteo Colafrancesco che, nonostante abbia chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato pari a 130,6 milioni, in calo del 16,7% rispetto ai 156,8 milioni dell’analogo periodo scorso, ha registrato una raccolta netta positiva per 616 milioni, segnando una crescita superiore al 52% rispetto ai 404 milioni del 2008.

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