Assoreti registra valorizzazione complessiva dei prodotti finanziari e servizi di investimento nel mese di settembre 2009, pari a 222,2 miliardi di euro, con una crescita del 5,4% rispetto al trimestre precedente (210,8 miliardi), riconducibile in parte ai flussi netti di raccolta nel terzo trimestre ma soprattutto alle performance positive dettate dalla ripresa dei mercati finanziari.
In particolare, incide il contributo del risparmio gestito per il 67,1% sul portafoglio totale, con una valorizzazione complessiva pari a 149,2 miliardi ed una crescita del 6,3% rispetto a giugno. La componente amministrata, invece, si è attestata sui 73,0 miliardi di euro e una rappresentatività del 32,9%; la liquidità raggiunge i 24,6 miliardi di euro, pari all’11,1% del patrimonio.
Nel dettaglio, le valorizzazioni delle quote di OICR sottoscritte direttamente raggiungendo i 78,3 miliardi di euro ed incidendo complessivamente sul patrimonio totale per il 35,2%. In particolare, gli OICR esteri evidenziano tassi di incremento tra i più significativi (+10,7%), con una valorizzazione pari a 48,6 miliardi e un’incidenza del 21,9%. Bene anche la crescita dei fondi di fondi (+11,4%), che si attestano sui 5,8 miliardi di euro. Più contenute, ma sempre positive, le variazioni patrimoniali per tutte le altre tipologie di OICR. Anche il patrimonio delle gestioni individuali beneficia della ripresa dei mercati finanziari, raggiungendo i 21,3 miliardi di euro, con una crescita del 4,5%. I prodotti assicurativi e previdenziali, con 49,6 miliardi di euro, evidenziano un incremento del 4,7%, anche se subiscono un lieve ridimensionamento in termini di incidenza sul patrimonio totale (22,3%).
Nel comparto del risparmio amministrato, il portafoglio titoli si è attestato su un valore complessivo di 48,4 miliardi di euro, con una crescita del 3,9% e un’incidenza del 21,8% sul portafoglio totale. La valorizzazione delle posizioni in obbligazioni e in titoli di Stato ammonta a 27,6 miliardi di euro, mentre quella dei titoli azionari si attesta sui 9,1 miliardi, con gli strumenti del mercato monetario che scendono a 3,1 miliardi.