Raccomandate pro-scudo, capitolo II

L’Agenzia delle Entrate torna all’attacco, e invia una nuova ondata di lettere ai contribuenti, invitandoli ad aderire allo scudo fiscale.
Questa volta nel mirino i movimenti finanziari verso l’estero non segnalati nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. In quest’occasione però le raccomandate non avranno alcun effetto di impedimento nei confronti della regolarizzazione, com’era invece avvenuto per i 40mila questionari inviati ad ottobre.

I contribuenti selezionati sono stati rintracciati mediante il controllo incrociato delle informazioni riportate nel quadro RW delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2009, e quelli comunicati dagli intermediari finanziari riguardo i movimenti verso l’estero di cifre al di sopra dei 10mila euro, informazioni ottenute grazie all’ottemperanza delle norme antiriciclaggio.
Le lettere per il momento riguardano soltanto quei contribuenti che hanno portato all’estero capitali al di sopra dei 50 mila euro, nel periodo coperto dall’ultima dichiarazione dei redditi, inerente il 2008. Dal target sono comunque stati esclusi quei casi in cui non ci sono state violazioni dato che, i trasferimenti con l’estero non in tutti i casi comportano l’obbligo di compilazione del quadro RW.
Le lettere contengono l’elenco di tutte le sanzioni cui i soggetti vanno incontro non regolarizzando eventuali violazioni tributarie e, seppur non sia esplicitamente nominato lo scudo fiscale, le missive invitano tra le righe ad aderire alle offerte proposte dall’ordinamento, tra cui appunto l’opportunità di pagare l’imposta del 5%.

La facoltà di rispondere alla lettere è vietata, segnale questo di un intento intimidatorio ai contribuenti con la coscienza non proprio limpida. Chi comunque fosse certo di non aver effettuato le operazioni di trasferimento all’estero segnalate dalla banca potrà contattare gli uffici dell’agenzia per segnalare l’errore.

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