Guai a chi tocca Tremonti

L’immagine di coesione di governo pretesa dal premier Silvio Berlusconi è stata obiettata da un braccio di ferro tra Giulio Tremonti e Renato Brunetta, che ha avanzato pesanti critiche sull’azione del collega, in merito ad un eccessivo rigore sui conti tale da frenare la ripresa economica.
“Il ministro Tremonti esercita un potere di veto sulle iniziative di tutti i ministri. Un blocco cieco, cupo, conservatore, indistinto”, ha affermato il ministro della Funzione Pubblica, “finché c’era la crisi il rigore conservatore di Tremonti ha funzionato ma ora bisogna cambiare passo”, continua Brunetta, convinto che tutti i ministri la pensino come lui. L’attacco non riesce a celare i malumori derivati dal passato scontro di Tremonti con Berlusconi: “Non può sostituirsi al Consiglio e al premier Berlusconi: non è questo che vogliono gli italiani”, infuria Brunetta, parlando a nome non più solo del Consiglio dei Ministri ma addirittura di tutta la nazione.

Tuttavia il ministro non trova protezione dal suo cavaliere che, chiamato in causa, lancia un monito:
“Basta destabilizzare il governo, qui è in gioco la coesione della maggioranza, non bisogna buttare benzina sul fuoco”.
In effetti, considerando i distinguo di Fini, le critiche di Montezemolo e la battaglia sulla giustizia, il Cavaliere non ci pensa proprio a riaprire una caccia al suo ministro del Tesoro.
Berlusconi ha quindi rassicurato Giulio Tremonti, negando che ci siano dei nuovi contrasti, dopodiché ha dato mandato al sottosegretario Paolo Bonaiuti di chiudere l’incidente causato dalle parole del responsabile della Funzione pubblica. “La linea di politica economica fondata sul criterio della disciplina di bilancio e seguita dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti è ispirata dal presidente del Consiglio e condivisa dall’intero governo”, ha dichiarato Bonaiuti, confutando le pretese di rappresentanza di Brunetta, che attribuiva la mancata ripresa al rigore e ai veti del ministro dell’Economia.

Il presidente del Consiglio alle beghe interne non ci ha fatto caso più di tanto, impegnato com’è sulla sua linea di diplomazia commerciale nel mondo arabo, ma Brunetta si sorbisce comunque la ramanzina di Maurizio Sacconi, ministro del lavoro, che definisce l’Esecutivo “solidissimo”, attribuendo l’attacco a Tremonti a pure “problematiche di rapporti personali”.
Anche Ingazio la Russa commenta la situazione ammonendo l’attacco del collega: “Non c’é spazio in questa fase, a mio avviso, per polemiche che danneggiano la coesione del governo”, ha dichiarato, “Io”, aggiunge il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, “credo che la politica del governo, pur nella normale dialettica, sia la politica decisa da tutti e dal presidente del Consiglio per primo. Non vorrei si sciupassero i grandi risultati che con questa coesione tutto il governo è riuscito a perseguire”.
“Non c’é dubbio”, conclude La Russa, “che le speranze legittime di aiutare il rilancio dell’economia, comuni a tanti ministri, debbano fare i conti con il debito pubblico che in Italia è altissimo”.

Appunto.

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