Finanziaria, dove sono gli aiuti alle famiglie?

Nella finanziaria appena approvata al Senato, e in questi giorni in discussione alla Commissione bilancio della Camera dei deputati, non è previsto nemmeno un euro di spesa per le famiglie, per gli anziani o per i disabili.
Questo l’attacco lanciato dal settimanale Famiglia Cristiana, il quale denuncia la totale assenza di sostegno per i nuclei con figli o per i portatori di handicap, oltre al taglio di alcune voci essenziali, quali i bonus luce e gas.

“Nessun Governo nella storia della Repubblica”, si legge sul settimanale, “è riuscito fare un così straordinario salto mortale all’indietro come quello guidato da Silvio Berlusconi. È sparito tutto, pure il bonus famiglia; sono sparite anche quelle poche centinaia di euro che l’esecutivo regalava ai bambini appena nati. Al Senato è stata smontata pezzo per pezzo la famiglia italiana, presa a schiaffi dal Governo e dalla sua maggioranza dopo esser già stata messa duramente alla prova dalla crisi economica”.

Dura la critica all’esecutivo, che si acuisce ancora in merito alla “clausola di salvaguardia” attiva da anni e che in teoria avrebbe dovuto portare beneficio alle famiglie a reddito basso in corrispondenza di nuove entrate nelle casse statali, normativa che nei fatti non ha mai alleggerito le imposte.
Il settimanale si scaglia inoltre contro la maggioranza che ha rifiutato le proposte dei suoi stessi senatori, come quella avanzata da Mario Baldassarri, che aveva suggerito sgravi fiscali per le famiglie. Oppure un analogo emendamento proposto dal Movimento per le autonomie, che prevedeva l’introduzione del quoziente familiare in versione leggera, con una copertura di 3 miliardi di euro; in pratica con la conversione del bonus famiglia di 2,5 miliardi in un provvedimento strutturale.

Dalle colonne del settimanale si lancia quindi un attacco indignato verso l’amministrazione, accusata di trascurare coloro che invece dichiara di proteggere e sostenere. La Finanziaria light lascia insoddisfatti molti, ma quando si è presentata la necessità di tagliare ecco che le prime categorie ad essere penalizzate sono state quelle che in realtà necessitano ora di una minore pressione fiscale; vedremo se l’esecutivo vorrà fornire risposta a queste istanze.

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