I De Benedetti all’asciutto E la liquidità scende a zero

di Francis Drake

…riunito in assemblea in quel di Torino, ha nuovamente dovuto far buon viso a cattivo gioco: l’Ingegnere e i suoi tre eredi maschi, azionisti presocché totalitari della Carlo De Benedetti & Figli, sono rimasti all’asciutto anche quest’anno. L’accomandita di famiglia, infatti, non solo non ha ancora potuto distribuire un dividendo ai soci a valere sul bilancio 2008 ma gli azionisti hanno pure dovuto coprire le perdite che dai 2,54 milioni di euro del 2007 sono salite a 3,03 milioni. La cassaforte dei De Benedetti, peraltro, ha dovuto far fronte ad un drastico calo della liquidità perché le disponibilità sono crollate dai 38,65 milioni del 2007 ad appena 89.679 euro anche se contestualmente i debiti verso banche sono scesi da 161,73 a 136,03 milioni.
Perché l’accomandita dei De Benedetti è ancora in rosso? E’ lo stesso Ingegnere nella sua qualità di presidente a spiegarlo nella nota integrativa dove dice che “il risultato economico negativo dell’esercizio è sostanzialmene attribuibile agli aumentati oneri finanziari sui finanziamenti contratti per l’incremento della partecipazione nella controllata Cofide”. Cioè: De Benedetti paga di più i fidi che si fa dare dalle banche per rafforzarsi nella quotata a monte della catena del suo impero a Piazza Affari che da Cofide scende a Cir e, e poi Espresso e Sogefi: infatti nel 2008 ha comprato titoli Cofide per circa 10 milioni di euro portando la partecipazione (a fine 2008 al 47,9 e oggi pari a circa il 51%) a valere 229,98 milioni di euro, anche se i titoli depositati in garanzie alle banche sono lievitati da 217,29 a 227,31 milioni. Quel che è certo è che l’Ingegnere ha intenzione di utilizzare proprio la Sapaz per nuove, grandi manovre perché ha deciso di aumentarne il capitale da 69,42 a 170,82 milioni di euro, con una ricapitalizzazione che terminerà nel 2012 e che secondo alcune fonti è già stata completata per una prima tranche di 25 milioni.
E, nel frattempo, proprio in Cofide è cresciuto il peso di Bestinver Gestion Sgiic, gruppo di asset management che fa riferimento al colosso energetico spagnolo Acciona, che controlla ormai il 16,4%. Una presenza ingombrante ma che probabilmente spiana la strada ad un accordo fra la stessa utility iberica e le attività di Sorgenia, quelle che più sono nel cuore di Rodolfo De Benedetti.

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