Tremonti: è vero non sono un economista

Continua il botta e risposta tra ministri che ormai ha assunto le modalità di uno scatch da cabaret. Dopo gli attacchi rivolti ieri dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta al rigore del ministro dell’Economia (che non è un economista!), Giulio Tremonti la butta giustamente sul ridere.

La frecciatina è stata lanciata durante l’intervento alla Commissione Bilancio sulla finanziaria, nel mentre Tremonti stava presentando una tabella che riportava l’andamento del Pil negli anni della crisi: “Non sono un economista, sono un leguleio”, scherza il ministro,  che poi si lancia in un racconto di vecchie memorie della sua gioventù da studente di Giurisprudenza: “il mio professore all’università era allievo di Calamandrei e quando uno diceva ‘sono un giurista’ lui rispondeva: ‘Sei laureato in legge’”.

Sono prese poco sul serio le sfuriate di Brunetta, e non fatichiamo a capire il perchè.
Al contrario rispetto le stime riguardo lo scudo fiscale, che per Tremonti ammonteranno a “circa 4 miliardi”, dati su cui è stato invece molto serio. Questi saranno infatti i fondi disponibili per la finanziaria, insufficienti quindi per realizzare i numerosi tagli promossi dalla maggioranza.
”Abbiamo fatto un semplice calcolo “, ha spiegato il ministro, “Se lo scudo funziona come quello precedente, avendo l’aliquota doppia porta ad un gettito di 3,7-4 miliardi come entrata una tantum”.
Tremonti ha anche indicato i settori verso i quali le risorse saranno indirizzate: “Università e ricerca, 5 per mille, scuola, altre misure di bisogno sociale”.

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