Ecofin, c’è l’accordo sulle tre authority di vigilanza

Molti osservatori temevano l’ennesimo buco nell’acqua ma le prime notizie provenienti da Bruxelles sembrerebbero indicare una prima fuori-uscita dallo stallo di questi ultimi mesi. Secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Reuters, i ministri dell’Ecofin riunitisi oggi avrebbero infatti trovato un accordo riguardo al sistema di vigilanza micro-prudenziale dell’area Euro: “C’è un accordo sulla sorveglianza – ha commentato una fonte diplomatica – che dovrà essere confermato nel corso di una sessione formale…ma è fatta”. A ruota è giunta la conferma del ministro dell’economia francese Christine Lagarde, dopo che ieri aveva per l’ennesima volta punzecchiato la reticente Gran Bretagna: “Con l’accordo raggiunto oggi – ha spiegato – si creano tre autorità di vera vigilanza di borse, assicurazioni e banche. Il compromesso è il più chiaro possibile”.

Quella raggiunto oggi è il primo via libera relativo alla vigilanza micro-prudenziale che comporterà, appunto, la formazione di tre authority di settore. Restano invece ancora da definire le modalità della vigilanza macro-prudenziale sui rischi sistemici, che dovrebbe essere esercitata da una Autorità guidata dal presidente della Bce. Ed è proprio su quest’ultimo punto, il ruolo guida della Banca Centrale, che la Gran Bretagna ha sempre fatto muro, rifiutandosi di dare il via libera definito nell’attesa di vedere l’esito delle trattative sulla politica micro-prudenziale.

L’incontro di oggi, oltre a dare inizio al confronto con l’Euro-parlamento, dovrebbe quindi sbloccare lo stallo sul fronte “macro” delle trattative. Il nodo del contendere  – che vedeva schierati Regno Unito da una parte e il resto dell’Ecofin dall’altra – riguardava il sistema di voto che sarà utilizzato dalle nuove autorità per prendere decisioni sui dossier che non raccoglieranno il consenso di tutti Paesi. In caso di mancato rispetto delle leggi comunitarie, infatti, secondo il progetto dell’Ecofin l’Autorità di supervisione deve poter prendere una scelta indirizzata direttamente alla singola istituzione finanziaria nel caso in cui l’autorità nazionale non applichi la legge Ue.

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