Scudo – La Svizzera vuole l’imposta alla fonte

Ora la Svizzera rilancia. L’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) avrebbe intenzione di proporre un nuovo modello di imposta alla fonte, i cui introiti sarebbero poi girati alle autorità fiscali del paese d’origine del cliente, senza dover rivelare il nome di quest’ultimo. Tale modello si potrebbe considerare, per l’associazione guidata da Urs Roth, una vera e propria alternativa allo scambio attualmente previsto di informazioni tra i paesi.

La proposta è arrivata direttamente dal direttore dell’ASB Urs Roth che nella giornata di ieri rivolgendosi alla stampa ha parlato di una soluzione a lungo termine e di una proposta «adeguata ai tempi». Essa si fonderebbe su un allargamento dell’euroritenuta e sul sistema già previsto dall’accordo bilaterale sulla fiscalità del risparmio concluso tra la Svizzera e l’Unione europea. Infatti il governo di Berna si è detto anche disposto ad allargare la base dell’euroritenuta per esempio facendo rientrare nel raggio di applicazione anche le persone giuridiche e i redditi derivanti dall’azionario.

La questione resta comunque aperta perché mentre l’ASB e Luc Frieden, ministro delle finanze del Lussemburgo, pubblicizzano un’estensione del prelievo alla fonte, la discussione interna all’UE si dirige sempre di più verso lo scambio automatico di informazioni.

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