Payrolls pro dollaro

Il fenomeno che vedeva l’indebolimento del biglietto verde in concomitanza con dati macroeconomici positivi, e viceversa l’apprezzamento dello stesso su dati negativi, è venuto meno per la prima volta venerdì scorso.

Non a caso la release che ha interrotto la suddetta correlazione è stata la pubblicazione dei non-farm payrolls, dato che indica la creazione (da più di un anno a questa parte si parla di perdita) di nuovi posti di lavoro, sorprendentemente migliore rispetto alle attese. Certo si parla ancora di un dato negativo, con una perdita di 11.000 posti di lavoro a novembre, ma le attese erano per una perdita di 130 mila posti di lavoro.

Questo dato ha fatto si che il tasso di disoccupazione scendesse dal 10,2 al 10%.

Da tempo siamo convinti che la chiave della possibile ripresa del dollaro sia legata all’andamento del mercato del lavoro, e ciò in base ad una semplice analisi: l’incremento del numero dei lavoratori, abbastanza imminente in base al trend indicato, spingerà ad un aumento dei consumi, che a sua volta provocherà una ripresa più consistente dell’inflazione.

Ciò obbligherà la Federal Reserve alla rapida rimozione del Quantitative Easing e ad un nuovo ciclo di rialzi dei tassi d’interesse, che a sua volta renderà più appetibile detenere dollari in portafoglio, e fattore forse più importante, riporterà fiducia sulla valuta americana, condizione necessaria per un sistema dollaro-centrico come quello attuale.

EurUsd – grafico giornaliero

Passando all’analisi tencnica, l’euro-dollaro per la prima volta dal mese di aprile, ha chiuso, venerdì scorso, sotto la media mobile a 50 giorni, posta adesso a 1,4870, segnale di una possibile continuazione della rivalutazione del dollaro, la cui conferma necessita di un ritorno sui minimi di venerdi in area 1,4820. GbpUsd ancora al ribasso con obiettivo in area 1,6420.

Per quanto riguarda UsdJpy, il supporto è posto in area 89,20, la cui tenuta potrebbe proiettare il cross nuovamente versi i massimi di venerdì a 90,75.

EurJpy in prossimita della resistenza statica in area 134,20, livello che potrebbe segnare il destino di medio periodo. L’eurofranco sembra risvegliato dal torpore delle ultime settimane e potrebbe tornare a 1,5130, la cui violazione ci proietterebbe in area 1,5180. UsdChf ancora al rialzo con target a 1,0180. UsdCad al rialzo con target verso 1,0640. AudUsd verso il test del doppio minimo a 0,9150.

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