2010: meglio puntare sui mercati emergenti

Per molte economie occidentali la ripresa economica potrebbe essere un processo lento. In particolare per gli Stati Uniti e l’Europa il livello di indebitamento di aziende e consumatori è un grande problema in quanto la domanda è soffocata dal debito e questo significa che, fino a quando il debito non sarà sotto controllo, la crescita non sarà consolidata.

Seppur si registri una costante crescita nei mercati emergenti, l’economia degli USA rimane determinante nell’impostare le coordinate direzionali dell’economia globale e, fino a che gli USA non inizieranno a risolvere i propri problemi, le condizioni globali resteranno difficili.

Questa l’analisi per il 2010 di M&G che, in merito alla politica monetaria e le misure di stimolo economico, si aspetta che “la BCE e la Fed mantengano tassi di interesse in generale bassi nel mondo, nonostante differenze tra alcuni Paesi siano già emerse con il recente aumento dei tassi in Australia e Norvegia. Queste divergenze potrebbero aumentare nel 2010 e avere effetti sui mercati valutari”.

 

Per quanto concerne invece le opportunità d’investimento M&G tende a preferire in generale i mercati in via di sviluppo rispetto a quelli occidentali nel 2010 in quanto questi Paesi beneficiano di un trend strutturale di crescita economica di lungo termine e di bassi livelli di indebitamento:

“il forte vantaggio competitivo di Cina e altri mercati emergenti sulle economie occidentali è certo”, si legge nel rapporto.

Le asset class migliori saranno le azioni, che in alcune società stanno rendendo più delle loro stesse obbligazioni, rappresentando un’inversione dei normali schemi storici. In particolare M&G fa riferimento a titoli large-cap globali difensivi insieme alle aziende industriali di base, fra cui annovera Johnson & Johnson e il colosso farmaceutico GlaxoSmithKline.

Oltre a queste le commodity risultano vincenti, in quanto “rappresentano un’interessante area d’investimento di lungo termine, spinta dalla limitatezza della riserve e dallo spostarsi dell’equilibrio della crescita globale verso Paesi come Cina, India e Brasile, con il connesso aumento della domanda di risorse di base”.

 

M&G assicura che l’oro continuerà ad essere interessante nel corso del prossimo anno, e raccomanda di evitare gli asset in Dollaro americano e Sterlina, che potrebbero soffrire per il rischio di un ulteriore alleggerimento quantitativo.  

Tuttavia, la visione negativa sulla Sterlina non riguarda le azioni made in UK che “siamo certi offriranno interessanti rendimenti di lungo termine per il loro status di asset reali e per la natura internazionale dei listini del Regno Unito”.

La liquidità offre ancora rendimenti molto bassi e, insieme ai titoli di Stato occidentali, è un’asset class a rischio per la svalutazione valutaria e l’aumento dell’inflazione nel lungo termine. 

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