Liquidità e Breakout

Un mercato che, tutti dicono, avere poco “spessore” o poca “liquidità” in questi giorni pre-natalizi.

Ma cosa significa, per chi opera sul mercato, quest’affermazione? Diciamo subito che le condizioni sono più di “quiete” (se tralasciamo qualche evento raro come l’intervento della SNB ieri mattina).

Per definizione, si tratta di un ambiente dove le attività di trading sono particolarmente ridotte per mancanza di domanda e offerta. Attenzione: questo non significa che il mercato si “appiattisce”; al contrario, si formano possibilità di breakout oltre che range.

La ragione? Ci vogliono molti meno “soldi” per spingere il mercato sopra o sotto determinati livelli. Sarà un caso che la SNB ha agito ieri e non giovedì o venerdì, quando il Chf era addirittura attorno a 1,4800? (sappiamo che la “rete” della SNB parte attorno a 1,4900-1,5000).

Comunque, i range (High-Low) di queste giornate pre-natalizie sono state storicamente più basse della media, tranne per il 2007 (in cui eravamo in pieno panico) quindi praticamente la raccomandazione è questa: cerchiamo i break out ma prendiamo martello e scalpello e prendiamo i nostri profitti presto, prima che il mercato si decida a tornare indietro.

Tornando alla cronaca di mercato, se ci sono investitori presenti, oggi potremmo vedere un po’ di movimento:  esce alle ore 10.30 nostre il PIL UK 3° trimestre. Non solo: alle 14.30 abbiamo i consumi privati USA, il Pil 3° trimestre USA e alle 16.00 il Richmond Fed (un indice manifatturiero). 

In attesa dei dati, il Dollaro continua la sua risalita (quindi EurUsd giù e UsdChf sù) ma stiamo sempre all’occhio: nell’ultimo decennio, l’Euro ha dominato sul Dollaro 8 volte su 10 tra la vigilia di Natale e il 3-4 gennaio. Quest’anno si prospetta profondamente diverso, perché c’è una spinta ben diversa che arriva dagli operatori: la voglia di ripresa.

GbpJpy – grafico orario

In effetti il quadro tecnico che si presenta è interessante: l’EurUsd è sotto l’1,4330 (massimo del 2 e 3 giugno ’09 e, più vicino a noi, gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre) e quindi punta all’1,4200.

Occhio a break out sotto 1,4250 che porterebbero verso 1,4200 ma d’altra parte occhio a break out sopra 1,4300 che possono portare velocemente a 1,4320. Difficile, invece, vedere rialzi sopra 1,4330 – almeno per oggi.

Per contro il UsdChf (che è praticamente il Dollar-Index) ha una tendenza contraria all’EurUsd (l’effetto dollaro predomina) e quindi cerchiamo break out a rialzo, per lo più.

UsdJpy ha ormai violato la resistenza posta in area 90,75 e si appresta ad attaccare quella successiva, in area 92,25; l’EurJpy è al test delle resistenze poste a 130,75, livello dal quale potremmo vedere una correzione fino a 130,00, mentre la GbpJpy  (nel grafico sopra descritto) dopo aver testato il 147,10, se non confermasse la rottura della resistenza,  potrebbe correggere, ed in tal caso si confermerebbe la divergenza sul grafico a 4 ore, che ha un target prossimo a 143,75. Il GbpUsd invece è ancora in fase correttiva.

La violazione del supporto presente in area 1,6030 potrebbe spingere il cross fino ai minimi del 13 ottobre, in area 1,5700.

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