Usa, 2010 sul filo del rasoio

Un 2010 caratterizzato da vecchi problemi per gli Usa. Il deficit di bilancio infatti è in aumento e ancora molte sfide sono rimaste aperte, in primis l’elevato tasso di disoccupazione, seguito dal crescente numero di pignoramenti, il tutto connesso con entrate fiscali in calo.

Le finanze pubbliche nel corso dello scorso anno sono state messe a dura prova e il gettito fiscale è sceso del 10,7%. Secondo il NewYork Times molti governatori nel corso di questo anno nuovo chiederanno aiuto all’amministrazione Obama.

Ma i guai non sono finiti, perché una corrente di pensiero interna al mondo finanziario già prevede all’orizzonte uno sprofondamento dell’economia americana in una nuova fase di recessione.
L’avvertimento in particolare è stato lanciato dall’economista James Shugg, che in un’intervista rilasciata all’emittente americana CNBC ha detto di essere convinto che “nella seconda parte dell’anno entrerà in gioco una certa, preoccupante discrepanza”.

Il senior economist di Westpac Bank crede che sia unicamente la fase di incremento delle scorte, connessa con le iniziative straordinarie per rilanciare la ripresa economica, a sostenere il mercato. Quando questa congiuntura perderà vigore non rimarrà altro che una schiera di “consumatori ancora propensi a risparmiare piuttosto che a mettere mano al portafogli, un sistema bancario che non è ancora guarito, colpito dal fatto che un mutuo su quattro risulti ancora insolvente”.

Secondo Shugg, comunque, il Prodotto Interno Lordo Usa rimarrà positivo nel quarto trimestre del 2009 e nel primo trimestre dell’anno successivo, attestandosi tra il 3 e il 4% su base annuale. 

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