Italia, è allarme crisi

La fase di recessione della dimensione produttiva italiana ancora colpisce i lavoratori, sostenendo un massiccio ricorso alla cassa integrazione straordinaria e a quella in deroga, mantenendo viva l’emergenza disoccupazione per il Paese.
Questi sono i dati emersi da studi dell’Inps, sui quali i sindacati si stanno muovendo per stimolare il governo ad agire.

Secondo la Cgil, il calo al ricorso della cassa integrazione ordinaria è dovuto all’esaurirsi delle 52 settimane dello stesso cigo, il problema della disoccupazione è grave e il governo dovrebbe correre ai ripari:
“Mentre il governo continua ad ignorarla, la realtà emerge in tutta la sua durezza e ci dimostra, ancora una volta, che è più che mai fondamentale intervenire da una parte sui redditi da lavoro e da pensione e dall’altra per ridare al paese una missione produttiva”, ha dichiarato Susanna Camusso. segretaria confederale della Cgil.

Segnali allarmanti arrivano anche da Confesercenti, che ha realizzato un sondaggio tra la popolazione italiana, ancora sfiduciata riguardo alla fine della crisi, che per il 31% degli intervistati, circa 15 milioni di adulti, è destinata a durare almeno dai 6 ai 12 mesi. Altri 18 milioni, ovvero il 36%, spostano la ripresa oltre il 2010.

In questa situazione di sfiducia, Confesercenti rivela inoltre che sette italiani su dieci sono insoddisfatti dell’azione messa in atto dalle forze politiche per affrontare la crisi economica.
Il 72% degli intervistati di fatto considera negativamente quanto fatto dal Governo ed il 78% ha lo stesso giudizio nei confronti dell’opposizione.

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