Il futuro? Somiglia alla realtà

di Michele D’Antoni

…ai maghi e ha pregato gli uomini di buona volontà di non stare ad ascoltarli. In precedenza l’anatema contro “gli economisti che fanno gli oroscopi” lo aveva lanciato Giulio Tremonti, ministro dell’economia che forse di queste cose terrene dovrebbe saperne un po’ di più dell’inquilino di San Pietro. Probabilmente hanno ragione tutti e due, viste le previsioni sbagliate compiute per il 2007 e il 2008. Però, l’anno si sta aprendo e uno sguardo sul futuro è d’obbligo. E allora senza sfere o carte magiche proviamo semplicemente a osservare la realtà.

La politica. Il panorama internazionale è solcato da mille paure. C’è il timore, molto forte, di una ripresa del terrorismo internazionale e la possibilità di un attacco a obiettivi sensibili del mondo occidentale. Più realistico è che un attacco di terroristi islamici possa esserci ma in territorio arabo o comunque non al cuore dei paesi occidentali. L’allarme resta alto. In Italia invece niente di nuovo sotto il sole: i problemi sono gli stessi e le polemiche pure. Non è cambiato granché e non cambierà granché, anche se la Lega ha annunciato che il 2010 sarà l’anno delle grandi riforme. Se il tasso di litigiosità tra i partiti e all’interno dei partiti resterà quello attuale, le riforme rimaranno nel cassetto.

L’inflazione. È ai minimi. Un record. Per trovare un dato più basso rispetto allo 0,8%, cioè quello registrato nel 2009, bisogna risalire al 1959. Un’era geologica fa. La logica direbbe che non ci sono pericoli di crescita pericolosa però qualche piccolo segnale più di percezione che di realtà, lo si comincia a intravedere. Salvo imprevisti, comunque, l’inflazione dovrebbe mantenersi contenuta anche nel 2010.

I tassi. Di solito inflazione bassa significa anche tassi bassi. È una regola che però uesta volta potrebbe non venire applicata alla perfezione. Perché se il rapporto dollaro euro è prevedibile che risalga in favore del biglietto verde è molto probabile che per aumentare la sua appetibilità la Fed alzi i tassi Usa. Comunque il contraccolpo in Europa, dovrebbe essere molto contenuto.

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