L’Europa fa le pulci alla Grecia

 La crescita del deficit pubblico greco inizia a preoccupare seriamente le istituzioni europee. Durante il meeting odierno dei 16 ministri dell’Eurozona che si terrà quest’oggi a Bruxelles l’attenzione infatti sarà puntata, tra l’altro anche sui conti economici della Grecia che potrebbe avere delle ripercussioni sull’economia europea. 

Tra gli altri argomenti in esame la vicepresidenza della Bce, partita giocata fra il portoghese Vitor Constancio e il lussemburghese Yves Merch, e la riconferma di Juncker alla guida dei ministri di Economia e Finanze della zona euro.

Ma sicuramente buona parte dell’attenzione sarà attirata dalla Grecia, visto che i ministri vogliono programmare un piano di recupero, visto che come ha riferito lo stesso primo ministro greco George Papandreou nella settimana scorsa c’erano state delle “manomissioni” sulle statistiche dell’economia del paese, da tempo sotto scrutinio. Il premier, inoltre, aveva in precedenza affermato che l’anno appena iniziato porterà grosse novità in Grecia, precisando che tra queste non sono però contemplati l’uscita dalla zona euro o il ricorso al sostegno finanziario del Fondo monetario.

 
E in merito ai legami sull’Europa sui quali è puntata l’attenzione ha precisato che “in nessun modo la Grecia lascerà la zona euro o farà ricorso ad altre modalità di sostegno, come per esempio a quelle del Fondo monetario internazionale”. La volontà è quella di programmare un piano per riportare il deficit sotto il 3% del Pil nei prossimi tre anni, dal 12,7% registrato nel 2009.

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