L’Oracolo – Il mostro di Lochness è morto

Strane visioni dal mondo. Avete mai visto quel programma in cui 3 babbioni che si danno arie di scienziati se ne vanno in giro per il mondo alla ricerca del Big Foot, del Big Fish, di Sandokan, di Bruno Vespa e di altri animali mitologici dall’aspetto ripugnante? No? Beh, non guardatelo, a meno che non viviate sul lago scozzese più famoso del mondo.

Infatti, i 3 abitanti della ridente località di Lochness non riescono più a dormire a causa di un’incessante preoccupazione che tormenta le loro menti annebbiate dallo scotch (non il nastro adesivo): il caro mostro Nessie potrebbe essere morto.
La questione, forse anche originata dal fatto che la locanda del lago non attira più così tanti visitatori, è sorta quando la popolazione locale, ovvero i 3 che gestiscono la locanda, ha notato un forte diradamento degli avvistamenti della nota creatura del pleistocene.
Certo che un mostro, già sopravvissuto all’era glaciale, non poteva anche essere immortale, ma forse la causa di tale sparizione è da ricercarsi nel cambio di marca dello scotch preferito dei 3 locandieri, che hanno optato per una bevanda più commerciale ma non in grado di offrire loro fantastiche visioni lacustri come accadeva col vecchio sgrassamotori distillato in casa.
O forse è che da quando è morto il vecchio nonno McGregor nessuno ha più preso la vecchia barca a forma di dinosauro per scorrazzare sulla superficie del lago e imbambolare davanti al cannocchiale fessacchiotti del calibro di Gary Campbell, che vanta l’invidiabile fregio di presidente dell’Official Loch Ness Monster Fan Club, secondo cui “la progressiva diminuzione degli avvistamenti è diventata motivo di forte preoccupazione per gli affezionati del Fan Club, anche se l’ultimo avvistamento è servito a rigenerare le speranze”…ah si ricordo, quella volta che un ramo d’albero era caduto in acqua con il castoro ancora attaccato e Mr.Magoo l’aveva prontamente scambiato per un mostro del pleistocene.
“Dieci anni fa ci sono stati moltissimi avvistamenti poi, negli ultimi due o tre anni, sono scomparsi quasi del tutto” afferma rattristato Campbell. Guarda caso proprio in coincidenza della malattia del nostro caro vecchio McGregor, proprietario della barchetta dal collo lungo.

Comunque ci aspettiamo che, per commemorare la morte del famoso mostro marino, l’interno fan club si sposti a Lochness per una solenne cerimonia, cosicché l’ingegnosa strategia di marketing dei 3 della locanda possa trovare felice compimento.
Farsa commerciale o ciancia da beone, forse questa diceria metterà fine agli infiniti documentari di due ore che nel montaggio ti fanno rivedere per 20 volte la stessa panoramica del lago vuoto, e la solita foto sfuocata in bianco e nero che qualcuno ha preso negli anni ’20 o giù di lì, quando la barchetta del nonno McGregor, alias Nessie, se ne stava ancora in posa nel bel mezzo delle acque pacifiche del lago, mentre il vecchio pescava.
La ricorderemo tutti con affetto, soprattutto Gary Campbell, che siamo sicuri sia lì lì per pubblicare il suo quarto volume dedicato alla ricerca del mostro dal titolo “Io e Nessie, un buco nell’acqua”, anzi un tronco nell’acqua. Godetevelo anche per me, che resto in trepidante attesa dell’ufficiale decesso di Big Foot, creatura dalle sembianze scimmiesche che ha fatto innamorare i fan di Star Wars grazie alla sua tremenda somiglianza con Ciubecca. Nessuno ha mai pensato che potesse essere un Nerd con addosso un costume di Halloween? Beh In attesa che la Fox produca il mio programma televisivo che, oltre a dimostrare questa tesi, avrà come obiettivo quello di far includere Vespa nell’elenco delle specie protette, voi godetevi l’ultimo avvistamento credibile del mostro di Lochness.
 

 

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