I giochi valgono il doppio dei rientri

Un gettito totale per l’erario di 8,9 miliardi di euro, una cifra che è pari quasi al doppio di quanto incassato dallo scudo fiscale.
Niente rende più delle slot machines, scommesse, gratta e vinci e superenalotto. Proprio così. I giochi hanno convinto gli italiani a spendere in soli dodici mesi la bellezza di 53,4 miliardi di euro, soldi che hanno sempre più contribuito a coprire le spese statali, pianificate o impreviste che fossero. Per esempio per le calamità naturali che hanno colpito l’Abruzzo dai giochi erano attesi circa 500 milioni e a novembre 2009 ne erano stati incassati già 600. Il mercato dei giochi insomma è una vera e propria gallina dalle uova d’oro, molto più di quanto non sia stato lo scudo fiscale. L’introito derivato da queste partite, infatti, equivale a ben due manovre per il rientro dei capitali esteri, ciò significa che è molto meglio convincere gli italiani a giocare d’azzardo che intimorirli con le sanzioni per persuaderli a riportare i capitali entro i confini. Dal 2003 ad oggi, se si guarda la progressione della raccolta del comparto, la propensione alle puntate dei giocatori italiani ha fatto registrare un incremento del 245 per cento, portando gli introiti dell’erario ad aumentare del 154 per cento. Questa salita è peraltro stata coronata da un rialzo del 12,3% nel corso degli ultimi dodici mesi, con gettiti pari a 53 miliardi, in aumento del 14,9% rispetto al 2008. Di questi capitali il 46% è derivato dalle slot, che hanno raccolto 24,8 miliardi di euro, mentre 9,3 miliardi sono venuti dai gratta e vinci. L’anno 2009 è stato inoltre caratterizzato da jackpot del superenalotto che hanno superato i 100 milioni, facendo incassare allo stato 1,66 miliardi di euro.

L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!