Segreto bancario, Usa in difficoltà in Svizzera

Tutto fermo nelle trattative per la consegna dei nomi di clienti Ubs al governo Usa.
Berna, infatti, chiede di rinegoziare alcuni aspetti dell’accordo dopo il pronunciamento del tribunale federale amministrativo elvetico (Taf), che ha giudicato illegittima per il rispetto dei clienti la modalità dello scambio d’informazioni, bloccando di fatto l’applicazione dell’intesa (vedi articolo: Svizzera, scontro interno sul segreto bancario).

Inoltre, la richiesta della Confederazione a Washington è giunta proprio nel giorno del World Economic Forum di Davos, dove alcuni ministri elvetici sono già impegnati nella stipulazione di rapporti internazionali più aperti.
Il Taf nelle scorse settimana ha accolto i ricorsi dei clienti in merito alla richiesta risalente ad agosto della consegna di 4450 nominativi di clienti americani dell’istituto Ubs sospettati di frode o evasione, esprimendo due sentenze.
La prima ha dichiarato illegale la consegna di circa 300 nomi, e con la seconda ha affermato che l’accordo viola alcune norme svizzere vigenti in tema di segreto bancario e assistenza fiscale e amministrativa.

Ubs di conseguenza ha dichiarato di non potersi opporre alla sentenza del tribunale, essendo necessario un intervento del governo perché prenda l’iniziativa riconfermando la validità dell’accordo con gli States.
Berna ha chiesto nuovi negoziati con Washington, riservandosi di portare in Parlamento l’intesa con gli Usa per darle forza di legge mettendola così al riparto dalla sentenza, che al momento blocca la consegna di circa 4200 nominativi sul totale di 4450, a meno che questi clienti Ubs non si siano già autodenunciati al fisco americano.

La Svizzera naviga in cattive acque anche con la Francia, (vedi l’articolo: Hsbc, è crisi tra Berna e Parigi), ma a Davos il governo elvetico è riuscito a evitare l’acuirsi dei dissapori.
A margine del Forum il presidente Nicolas Sarkozy si è incontrato con il ministro delle finanze elvetiche Hans-Rudolf Merz, accompagnato dai ministri francesi Christine Lagarde ed Eric Woerth, e pare che gli incontri abbiano portato al superamento del contenzioso sui furti dei dati alla Hsbc.
Con ogni probabilità ora Berna riprenderà le trattative sulla doppia imposizione con la vicina Francia, sospese a causa dello scandalo presso la filiale ginevrina.

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