Banche centrali

Il più importante rimane senza dubbio la possibilità che la Federal Reserve decide di immettere ulteriore liquidità nel sistema tramite l’acquisto di asset. Queste possibili nuove politiche espansive se protratte nel tempo, cosa che sta accadendo da due anni a questa parte, possono essere molto pericolose e mettere a repentaglio le sorti dell’intero sistema economico mondiale, dato che sono relative ad uno dei più grandi colossi mondiali e l’effetto contagio potrebbe avere un effetto devastante.

Che questo sia il caso che stiamo vivendo? Noi pensiamo che questo dipenderà in gran misura dall’entità di questi stimoli e pensiamo che essi stiano per essere messi in atto a causa degli ultimi dati macroeconomici, non proprio confortanti, per usare un eufemismo. C’è da dire che senza ombra di dubbio i dati più importanti cui prestare attenzione in un momento come questo sono quelli relativi all’occupazione (da cui derivano redditi e spese personali) e quelli relativi all’immobiliare (nuovo, non esistente), che fornirebbe in caso di ripresa molti posti di lavoro per cantieri ed indotto con tutte le conseguenze a catena che ne deriverebbero. Ieri, la pubblicazione dell’ADP (solitamente un buon anticipatore dei payrolls) è uscito migliore delle aspettative a +42k contro attese di +33k ed il dato che verrà pubblicato venerdì mostra attese pari a -65k posti di lavoro distrutti nel mese di luglio.

Vedremo cosa accadrà. Inutile raccontare lo stato del settore immobiliare, ormai noto a tutti. Bernanke lunedì si è lasciato anche andare ad una ventata, reputata dai più, di ottimismo, quando ha dichiarato che l’aumento dei salari alimenterà con ogni probabilità la spesa delle famiglie, ma questo senza che cambino i sentori di fiducia nel campo aziendale che permetterebbero assunzioni, è difficile che avvenga nel giro di qualche mese.

Un altro fatto importante è capire come potrebbe, il mercato, interpretare e reagire a questa potenziale manovra. In caso di interpretazione positiva, sarebbe assolutamente un bene per il dollaro, che dopo le ultime scoppolate potrebbe recuperare terreno, in caso contrario ci muoveremmo oltre 1.6000 con il Cable e verso 1.3500 con l’EurUsd. Importante porre attenzione anche alle decisioni delle due banche centrali anglosassone ed europea oggi in giornata.

Tassi invariati sicuramente e probabilmente nessun cambiamento nelle politiche di acquisto di asset per la Bank of England e solita politica di “wait and see” per la Banca Centrale Europea, che visto l’imminente incontro della Fed, potrebbe stare a vedere che succede, anche perché, attualmente, non ci sarebbero mosse intelligenti da proporre, dato che gli ultimi dati sono risultati sostanzialmente non cattivi e l’inflazione è sotto target.

EurJpy – grafico orario

Passiamo ora ad un po’ di analisi tecnica.
L’eurodollaro ha ripiegato per poco più di 100 punti dal massimo toccato due giorni fa a 1.3260. Analizzando un qualsiasi timeframe l’idea che appare è ancora di una moneta unica in forze ed in grado di poter mostrare ancora “qualcosa”: affinché questo avvenga non dovremo avere un superamento a ribasso del livello di supporto evidenziato già da ieri nei pressi di 1.31 figura (grazie al sostegno della tendline inferiore che guida la salita da fine giugno).

Si è fermata a 85.30 la discesa del cambio UsdJpy, portando poi ad un recupero di una figura abbondante nella seconda parte della giornata di ieri. Lo scenario di medio lungo periodo rimane ancora ribassista sino a che non avremo un ritorno dei prezzi al di sopra di 87.10 (anche in questo caso, come con l’euro, è un trendline a suggerire questo livello).

Molto interessante la situazione tecnica in cui si trova il cambio EurJpy, in bilico ancora una volta nei pressi di 113.30. Se osserviamo un grafico orario possiamo trarre la conclusione che la conformazione a triangolo che si è venuta a creare dalla settimana scorsa e che suggerisce due livelli molto precisi di attenzione, 113 figura come supporto a 113.75 come resistenza, una volta oltrepassata potrebbe condurre ad una ripresa di volatilità, attesa da qualche giorno.

I due livelli obiettivi che potrebbero essere raggiunti sono infatti dati a 116.50 e 110.30 (quindi circa 270 punti oltre l’eventuale punto di rottura).
Anche il cable ha dovuto rallentare il proprio ritmo di salita evidenziando nelle ultime due giornate un preciso movimento laterale confinato da un livello di supporto a 1.5855 e da una resistenza, più volte testata, a 1.5965. Un grafico orario mostra che questo potrebbe essere sufficiente come storno prima di rivedere un cambio in salita, ma in ogni caso per cautela meglio attendere eventuali evoluzioni e rotture prima di riposizionarsi sul mercato.

137.50 rimane ancora il livello da superare sul cambio GbpJpy, mentre nell’immediato vediamo che i prezzi hanno avuto un buon supporto dall’area 136.
Ha definitivamente rotto a rialzo il precedente massimo di 1.3820 il cambio EurChf ed ora, sino a che questo appena passato terrà come livello di supporto, abbiamo prezzi che puntano diretti a 1.40.

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