In Europa esplode la moda dello Yankee Bond Market

di Paolo Brambilla

…farebbe piacere a tutti. Non a caso l’Italia è fra i primi Paesi esaminati. Verrebbe da dire “Speriamo che me la cavo”.
D’altra parte una ricerca appena pubblicata da Bank of America e Merrill Lynch rivela che sempre più gli investitori si fanno avidi e si lasciano attrarre da opportunità remunerative, ma meno sicure, dimenticandosi di quanto successo nel recente passato.
La fiducia nella ripresa dei mercati supera la doverosa prudenza nel gestire i propri capitali. Secondo Thomson Reuters abbiamo assistito, la scorsa settimana, alla più alta raccolta di denaro della storia tramite emissioni di bonds (high-yield bond market): si tratta di 11,7 miliardi di dollari, ovviamente in gran parte costituiti da emissioni prive di rating, addiruttura da “junk bonds”.
La cosa che però dovrebbe preoccupare di più i risparmiatori è il fatto che con il denaro raccolto con questi prestiti sono stati pagati gran parte dei dividendi delle società che li hanno emessi. Come dire: “Prestatemi i soldi, perché mi servono per remunerare gli azionisti. A restituirli ci penseremo dopo”. Facile far credere che le aziende vanno bene, ma con i soldi degli altri.
Stranamente nel 2015 si concentra una massa enorme di scadenze. Ce la faranno tutti a rispettarle? Forse per il momento è meglio investire a breve e osservare che cosa succederà. Anche le banche europee si sono gettate in gennaio sul ricettivo mercato americano, il cosiddetto “Yankee bond market”.
Giusto per fare un esempio, emittenti BBB abituati a fine 2008 a dover pagare uno spread di 760 basis points si sono trovati ora a pagarne solo 280. Contro i 29 miliardi di euro emessi in tutto il 2009, le prime tre settimane del 2010 hanno già visto il collocamento di più di 5 miliardi. Passiamo ora ad esaminare le principali emissioni internazionali di questa settimana. Il dollaro americano non dà grandi soddisfazioni ai risparmiatori. Fra le triple A ci si deve accontentare di uno scarso 1,72% preannunciato dalla Nordic Investment Bank per la scadenza 2013, oppure accettare la scadenza del 2020 per ottenere il 4,04% da KFW. Per chi ama i tempi lunghi può essere interessante la proposta di Simon Property, che promette il 6,39% sulla scadenza 2040.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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