Mente e Mercato

Una conferma che arriva, tra tutti, riguarda il binomio psicologia-trading. La psicologia è veramente uno degli elementi discriminanti di un trader di successo. In effetti ci sono molti modi per estrarre denaro dal mercato, ma a livello umano ci sono pochi che riescono effettivamente a trasformare qualcosa, che sulla carta è ottimo, in un piano vincente.

I migliori trader tipicamente sono le persone più coerenti: riescono ad applicare la loro metodologia in maniera continua, ripetuta, migliorata dalle osservazioni e dagli spunti presi durante i trade sbagliati. Come una partita a scacchi: per vincere occorre avere un piano e non scegliere mosse casuali. Senza questa metodicità si possono incorrere in tanti errori: subire perdite maggiori del previsto, uscire dal mercato troppo presto, entrare nel mercato per le ragioni sbagliate, ecc.

Non parliamo poi della componente emotiva: come dicevamo ieri, occorre “fiutare il denaro” ed inseguirlo, con un certo distacco.

La fierezza, l’amore per un trade, la mancanza di umiltà intellettuale portano alla disfatta. Come si fa, allora, per superare indenni queste prove? Partire con calma, ma partire.

Agire, smettere di guardare le opportunità che si presentano (ad esempio oggi alle ore 8.00 i dati macro della Germania con il CPI e il saldo delle Partite Correnti, oppure alle ore 10.30 con la Bilancia Commerciale UK e questo pomeriggio con le scorte all’ingrosso USA – tutti market mover sfruttabili) ed entrare in posizione per temprare la mente e il corpo.

L’ingresso, a sua  volta, dovrà avere un piano, un perché, una logica.  Per riuscire invece a farlo senza troppo peso, è meglio inserire uno stop loss idoneo, così si sa già in partenza quanto stiamo rischiando e lo accettiamo a priori. Quanto rischiamo lo sappiamo, e allora siamo liberi di spremere il mercato come un’arancia per vedere quanto succo di può dare. Ovviamente, senza diventare troppo avidi.

Ieri il mercato è rimasto essenzialmente fermo, mentre oggi vedremo probabilmente il break out dal range di venerdì sera e ieri. Lo Yen ed il greenback continuano a muoversi in maniera dubbia, proprio sulla base dell’incertezza che regna nel mercato: IMF e Commissione Europea vorrano salvare la Grecia? Quanto contagio ci potrà essere? Gli USA riusciranno a colmare il deficit enorme, alimentato dai piani di sostegno all’economia?

Cosa succederà quanto, a Marzo, la Fed smetterà il suo programma di acquisti di obbligazioni governative e private? Ci rivolgiamo alla price action per capirlo, perché è sempre meglio fare trading su quello che vediamo piuttosto che su quello che crediamo di sapere.

UsdJpj – Grafico 60 minuti

Passando all’analisi tecnica vediamo come l’EurUsd sia riuscito a raggiungere l’area di resistenza indicata ieri a 1.3725 (1.37209 il massimo offerto toccato dalla quotazione – quotato alla quinta cifra decimale, ossia a frazioni di pip sulla nostra piattaforma) e sembra che stia provando a recuperare terreno andando a cercare il retest e l’eventuale rottura dell’area compresa tra 1.3725 e 1.3750, livello che determina un importante doppio massimo realizzatosi venerdì scorso, prima che il cambio precipitasse a 1.35845.

UsdJpy rimane all’interno del range individuato durante gli scorsi giorni, ma si sta avvicinando alla fascia superiore del triangolo che contiene il movimento del cambio delle ultime sedute di trading (ricordiamo che il mercato FX è aperto 24 ore al giorno, dalla domenica sera fino al venerdì sera seguente, ma che si è soliti individuare tre sedute, asiatica, europea ed americana in corrispondenza del tipico orario lavorativo delle tre aree geografiche).

Come si evince dal grafico orario, una rottura di 88.50 potrebbe essere propedeutica ad una risalita fino all’area compresa tra 89.65 e 90.00, livelli ai quali il movimento del UsdJpy potrebbe rendersi vischioso.

Continua la sua marcia correttiva prima di una possibile discesa il GbpUsd, che ieri non è riuscito a rompere con decisione l’area di resistenza indicata a 1.5650 (battuto 1.56590 high offer). Fino a che che tale area dovesse continuare a resistere, lo scenario che vede la sterlina in indebolimento sul dollaro americano rimanga ancora valido.

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