La difesa

Chi guarda solo il grafico, senza tenere d’occhio i fondamentali, avrebbe dovuto pensare “ahia, qui qualcosa è successo” – e di conseguenza tirarsi fuori dal mercato e guardare il mondo da un oblò.

L’ingresso a volte non basta per creare un trade vincente. Anche le uscite contano, specialmente quando si tratta di uscite in stop. Gli stop sono fondamentali nel trading, perché ci permettono di controllare quanto rischiamo su ogni trade. Ci sono alcuni trader (tipicamente con poca esperienza alle spalle) che non utilizzano gli stop.

Ci sono diverse motivazioni dietro questo comportamento ma il più importante, quello che incide sulla psiche dell’individuo, è che i trader non vogliono ammettere di avere sbagliato o di avere torto. Questo succede più spesso con i trader maschili piuttosto che femminili: per citare un noto comico “l’uomo è una bestia, troppo fiero e rozzo per piegarsi a certe cose… ma è una bestia che si può ammaestrare”.

Dunque lasciamo da parte la fierezza e mettiamo gli stop: nessuno vince sempre, ma senza stop si può devastare il proprio conto in poco tempo

. Come posizionare gli stop? Ci dovrebbe essere una ragione di fondo, una ragione logica: ogni coppia di valute è diversa, particolare, con volatilità diversa. Uno stop uguale per tutti non va bene: meglio usare supporti/resistenze, ritracciamenti Fibonacci, l’Average True Range, o lo stop che abbia più senso per il proprio stile di trading.

Teniamo a mente che lo stop comunque deve essere posto ad un livello tale da permettere al mercato di “respirare”. Come trovare lo stop giusto? Provare, tentare, fare esperienza: le nostre demo del resto servono a questo.

Per quanto concerne il movimento di ieri, si è trattato di un’insieme di buone notizie: importazioni ed esportazioni cinesi sono entrambe salite più del previsto (quindi l’economia cinese tira e può effettivamente agire come un cuscinetto per arginare la caduta dell’economia mondiale), ma più importante è stata la notizia secondo cui Angela Merkel voglia dare sostegno alla Grecia.

George Soros sembra infatti convinto che i policy maker cercheranno con ogni mezzo di evitare l’insolvenza di un membro dell’Unione Europea, e molti investitori la pensano come lui. Noi siamo un po’ più realistici perché viviamo in Europa e perché tocchiamo con mano la situazione che si è creata: abbiamo un’unione monetaria senza una coerenza né politica né monetaria interna ai paesi stessi.

La Grecia, secondo il nostro modo di vedere le cose, è solo la punta dell’iceberg.

EurUsd – Grafico 240 minuti

Passiamo, come di consueto, all’analisi tecnica cercando di ipotizzare quali potrebbero essere le future mosse del cambio eurodollaro.

Se osserviamo la tendenza di medio-lungo periodo, questa è pienamente ribassista senza essere stata messa in discussione dai primi di dicembre: in questo caso il grande livello di resistenza, a cui però l’idea di fondo potrebbe cambiare, transita nei pressi di 1.41 figura.

Più nel breve notiamo come l’idea ribassista sia rafforzata dal livello di congestione compreso fra 1.3830 e 1.3850 (dove il cambio ha invertito ieri il movimento di storno temporaneo dai minimi e dove vi è stata un’inversione durante il periodo di discesa, intorno a fine gennaio). Un livello interessante di supporto giornaliero può essere ricercato vicino a 1.3730.

La grande tendenza ribassista di fondo non cambia sul UsdJpy. Come suggerisce un grafico giornaliero siamo ancora all’interno di quel canale discendente iniziato dieci mesi fa e che colloca a 92.40 il punto di svolta. Due spunti di breve interessanti possono giungere dal supporto a 88.60 (il minimo degli ultimi due mesi di scambi) e dalla resistenza a 91.20.

Il cambio risultante dal rapporto dei primi due sopra descritti (l’EurJpy), dopo aver seguito la discesa e successiva risalita della moneta unica nei giorni scorsi, pare aver trovato un livello difficile da abbattere nei pressi di 124.30. Come supporto al movimento di ripresa degli ultimi giorni, possiamo trovare 122.80 (dato dal congiungimento dei minimi crescenti registrati dal 5 febbraio).

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