PIIGS: troppo pesanti per essere salvati

L’Euro ha le ore contate?
Alcuni segnali sembrerebbero confermarlo. Dopo lo scivolone sui minimi di nove mesi, se i leader dell’Unione Europea dovessero correre in salvataggio della Grecia, la discesa della valuta unica sarebbe destinata a continuare.

Secondo i dati rilevati da Bloomberg gli investitori stanno scommettendo sul mantenimento da parte della Banca Centrale Europea dello status quo dei tassi di interesse.
Con ogni probabilità, infatti, la Bce deciderà di sacrificare la solidità della moneta unica per impedire che la riduzione del deficit delle economie appesantite dai debiti ingenti (PIIGS: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) ostacoli la crescita dell’Eurozona.

“Gli investitori hanno già iniziato a pensare alla prossima fase della crisi attuale e a quanto sembra stanno scoprendo nuovi motivi per vendere l’euro”, ha confermato David Woo, global head delle strategie sui tassi di cambio per Barclays.

Della stessa opinione è anche il miliardario George Soros (nella foto), che ai microfoni del Financial Times ha dichiarato: “Le rigide misure fiscali varate da Grecia, Spagna e Portogallo finiranno per ostacolare la crescita economica e i Paesi ripiomberanno in una fase di recessione. Se si calcola che tutto il resto rimanga così com’è, allora è naturale aspettarsi una politica di allentamento monetario”.

Secondo Soros un pacchetto di aiuti è sufficiente per salvare la Grecia, ma certo non risolve i problemi dell’euro: “Un’assistenza mirata è sufficiente per salvare la Grecia, ma restano i problemi di Spagna, Italia, Portogallo e Irlanda”, afferma, “Tutti insieme essi rappresentano un pezzo di Eurozona troppo grande per essere aiutato”.

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