Telecom, ricavi in calo del 5,6%

Crescono i margini ma calano ricavi. E’ quanto emerge dai preliminari 2009 che Telecom Italia ha oggi presentato alla comunità finanziaria senza tuttavia approvarli in sede di consiglio, a fronte delle incertezze giudiziarie legate al provvedimento notificato alla controllata Telecom Italia Sparkle dalla procura di Roma, che ha portato al congelamento di 300 milioni di euro tra liquidità e crediti (vedi: www.bluerating.com/soldi-web/170-primo-piano/11265-telecom-la-gdf-sequestra-300-milioni-di-liquidita-a-ti-sparkle.html).

I risultati preliminari riflettono la strategia messa in campo dal management con l’ultimo piano industriale (dicembre 2008): l’ebitda risulta in linea con lo scorso anno, a quota 11,3 miliardi di euro (-44 milioni di euro), con un incidenza sui ricavi salita al 41,7% (+2,2%). A incidere positivamente sulla marginalità è stata la vigorosa politica di taglio dei costi, che ha portato ad efficienze per circa 900 milioni di euro sul mercato domestico, dove l’ebitda è scesa del 2% a 20,1 miliardi di euro, ma l’ebitda margin è salito del 2,3% al 46,5%. Il Brasile ha raggiunto il target a livello di ebitda, pari a 1,3 miliardi di euro (+9,6% rispetto al 2008), con un’incidenza sui ricavi del 25,7% (+2,3% rispetto al 2008). Sul fronte dei ricavi, il calo a livello consolidato è stato del 5,6%, a 27,18 miliardi di euro, a causa del riposizionamento del gruppo, che prevede una progressiva riduzione della vendita di terminali (ricavi -22,1%) a favore dei servizi, i cui ricavi tuttavia diminuiscono del 4,2%. A pesare sul fatturato è il sensibile calo dei ricavi nel mobile domestico (-11,2%). Più modesto quello sul fisso: -1,8%. In miglioramento l’indebitamento finanziario netto rettificato, pari a 34 miliardi di euro (dai 35,5 dello scorso dicembre.

“I risultati preliminari – ha detto l’ad Franco Bernabè – sono molto soddisfacenti. La capacità di recuperare efficienza ha permesso al Gruppo di raggiungere gli obiettivi di profittabilità e di guardare al 2010 con maggiore serenità”. Quanto al provvedimento preso nei confronti di Ti Sparkle, la società ha fatto sapere di voler assicurare “la massima collaborazione” alle autorità giudiziarie. Durante la conference call, l’ad Franco Bernabè ha detto di essere “molto fiducioso” in merito, visto che i fatti risalgono ad “avvenimenti passati”. L’ordinanza del tribunale si riferisce infatti al biennio 2005 e 2007 prima cioè del passaggio di controllo, da Telco a Olimpia. Bernabè ha ricordato che nel luglio 2007, proprio durante la fase di passaggio, tali fatti erano stati oggetti di un audit. Le verifiche spinsero Telecom a rompere i contratti con i soggetti indagati e a procedere con una disclosure delle indagini in corso all’interno del bilancio 2007. Incalzato dalle domande degli analisti in merito ai possibili effetti derivanti dal congelamento della liquidità di TI Sparkle, Bernabè ha fatto sapere che la società non ha accantonato nulla a riguardo, “confortata dai risultati delle indagini condotte all’epoca dagli esperti”. Valutare l’impatto dell’ordinanza è tuttavia “troppo presto”, ragion per cui si è ha ritenuto opportuno far slittare l’approvazione dei conti al prossimo Cda, previsto per il 25 marzo. Rinviata anche l’assemblea degli azionisti dal 12 al 29 aprile, con conseguente posticipazione al 27 maggio del pagamento dell’eventuale dividendo e stacco cedola in data 24 maggio.

Giornata di conti anche per la controllata Telecom Italia Media, che ha altresì deliberato di convocare l’assemblea per aumentare il capitale di 240 milioni di euro. L’operazione, che verrà preceduta da un raggruppamento azionario (sia per le ordinarie che per le risparmio) nel rapporto di un’azione per ogni dieci, verrà effettuata in opzione agli attuali azionisti. La controllante Telecom sottoscriverà la sua quota parte, nonché l’eventuale inoptato. L’operazione, che si colloca nell’ambito del piano industriale 2010-2012, dovrebbe concludersi entro il primo semestre. Il consiglio che si è riunito oggi ha preso inoltre atto delle dimissioni di Mauro Nanni, nominando ad del gruppo il vicepresidente esecutivo Giovanni Stella e cooptando il consigliere Andrea Mangoni, la cui nomina sarà proposta alla prossima assemblea di bilancio.

Quanto ai conti, TiMedia ha chiuso il 2009 con ricavi pari a 227,3 milioni in rialzo del 5,8%, un ebitda negativo per 7,3 milioni, migliorato da -35,6 milioni e un risultato netto negativo di 72,5 milioni migliorato dai -93,9milioni. L’indebitamento finanziario netto è salito a 345,1 milioni da 286,8 milioni di fine 2008. Positiva la raccolta pubblicitaria lorda del canale tv la Sette, salita del 12% in un mercato in flessione del 10,2%.

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