Grecia, derivati Goldman nel mirino di Bernanke

La Federal Reserve ha dato il via ad un’indagine in merito alle operazioni finanziarie greche condotte attraverso l’utilizzo di prodotti derivati da grandi banche americane, fra cui la Goldman Sachs.

Ciò che si vuole appurare è la legalità di queste manovre, secondo quanto annunciato nella giornata di ieri dal presidente della Fed Ben Bernanke, in occasione della seconda giornata di audizione del Congresso: “La Fed sta esaminando alcuni dossier relativi a Goldman Sachs e altre società, e i loro accordi sui derivati con la Grecia”, ha riferito Bernanke al presidente della Commissione Christopher Dodd, che sollecitava delucidazioni in merito.

Il governatore ha inoltre comunicato che la Sec sta conducendo per conto suo un’inchiesta simile, ricordando come dopo lo scandalo Enron si fosse deciso di limitare operazioni di ingegneria contabile che potessero in qualche modo nascondere passitivà del bilancio.
Bernanke ricorda però che “le operazioni di finanziamento della Grecia risalgono a dieci anni fa, prima dell’introduzione delle nuove regole”.

Nel 2009, Goldman Sachs aveva suggerito di riorganizzare una struttura analoga a quella ideata nel 2001, e la Grecia aveva soppesato l’offerta ma poi declinato. La società americana è quindi in una posizione delicata, avendo già in passato aiutato la Grecia e conoscendo i dettagli finanziari che altri non possedevano. Questi accordi sulla cessione di derivati, se usati per destabilizzare una società o un Paese “possono essere controproducenti”, ha affermato Bernanke, e il compito della Fed è quindi di verificarne sia la legalità che l’opportunità.

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