Settimana impegnativa

Raramente prendiamo la responsabilità dei nostri errori: non possiamo sempre dare la colpa al mercato. Il mercato a volte ha ragione e ci muove contro, ma lascia gli indizi sparsi e certi errori si possono evitare.

Arrivare al lavoro in orario oggi è scontato per un impiegato…ma quanti trader inseriscono automaticamente uno stop loss ai loro trade in maniera altrettanto scontata? Sbagliare sul lavoro capita a tutti (solo chi non fa non sbaglia), ma quanti ammettono i propri errori nel trading? Avere questa onestà intellettuale e riuscire ad ammettere che non si è perfetti e che si sbaglia è una tra le cose più difficili da fare – ma anche uno dei più utili.

Occorre essere trasparenti con sé stessi in primis se si vuole vedere in maniera limpida il mercato.

Si apre una settimana molto impegnativa per il mercato FX: abbiamo ben 4 riunioni di Banche Centrali (domani mattina la RBA, domani pomeriggio la BoC, giovedì la BCE e la BoE), abbiamo i Non Farm Payrolls venerdì ed una moltitudine di dati sul settore servizi e manifatturiero.

La settimana scorsa abbiamo concluso con un analisi breve della nuova “moda” sul mercato, che sta instaurando il nuovo driver dei cambi: divergenza economica (da non confondere con la divergenza tecnica).

Parliamo certamente della divergenza tra le economie interne all’eurozona: Germania vs. Grecia; in secondo luogo le divergenze meno evidenti, tra USA e UK. In particolare, su quest’ultimo fronte avremo anche qualche dato in più dopo l’uscita del Beige Book mercoledì. Non lasciamoci abbindolare semplicemente dal PIL USA sulla carta migliore delle attese (5,9% vs. 5,7 atteso) o dal Chicago PMI migliore delle attese (62,6 vs. 61,5).

In effetti il dato del PIL nasconde la diminuzione nei consumi personali unitamente ai prezzi al consumo; inoltre l’occupazione del settore manifatturiero langue. Se a questo aggiungiamo la discesa netta nelle vendite di case esistenti, si apre uno scenario ancora difficile e per questo ancora non diamo nulla per scontato.

Questi dati negativi per gli USA unitamente alla mancanza di dati positivi per l’area euro (non sempre “no news is good news”) hanno mantenuto elevato l’EurUsd che ha beneficiato anche di prese di profitto venerdì (“money off the table” in vista del weekend).

Anche il buon Trichet non è riuscito a dare fiducia agli investitori perché parlando della situazione ellenica si è lasciato sfuggire la frase “i deficit dei paesi membri potrebbero in futuro influenzare la politica monetaria” – e dunque i tassi questa settimana rimarranno fermi. Infine vediamo i dati in uscita oggi, che possono creare delle serie opportunità per i trader: il PMI tedesco esce alle ore 9:55 mentre alle 10.00 esce il PMI dell’area euro; il PMI UK esce invece alle 10.30 mentre alle 11.00 c’è il tasso di disoccupazione dell’area euro; alle 14.30 esce il Pil Canadese ed infine l’ISM Manifatturiero USA alle 16.00.

EurUsd – grafico 2 ore

L’analisi tecnica della settimana, non può che partire con l’EurUsd. La tendenza di medio periodo rimane senza dubbio ribassista, ma la possibilità di correzioni c’è ed è da tenere in considerazione in quanto potrebbe essere propedeutica ad un ulteriore rafforzamento del dollaro nei confronti della moneta unica.

L’aria che si respira infatti, sembra essere l’attesa di molti trader di livelli migliori degli attuali per entrare in posizionamenti short e cercare di cavalcare il trend bearsi. Tali livelli possono essere individuati in 1.3740, ma per il momento pensiamo che il cambio debba rompere 1.3690 per poter salire ulteriormente. 1.3450 il livello di supporto, che individua un doppio minimo quasi perfetto.

Passando al UsdJpy, individuiamo un livello di supporto a 88.50 e vediamo la possibilità che, se non rotto, il cambio possa tornare in area 90.60. La tendenza di medio periodo rimane, anche in questo caso, ribassista ed il punto da tenere sott’occhio per far sì che questo movimento prosegua è rappresentato da 91.50.

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