Obama, l’asse Washington-Pechino è saldo

Durante i giorno trascorsi siamo stati bombardati da un’incredibile successione di notizie, seguite da repentine smentite, in merito alle relazioni tra Usa e Cina.
Due settimane fa i cinesi avevano diffuso una relazione inerente alla top list dei creditori Usa, ed ora da Washington è giunta la rettifica attraverso il rapporto annuale: secondo il dipartimento del Tesoro americano la Cina possiede ben 895 miliardi di dollari di credito targato Usa, ben al di sopra dei 766 miliardi di titoli del Tesoro posseduti dal Giappone.

Questo smentisce le cifre diffuse dalla Cina, che invece attribuiva al Giappone la vetta di questa classifica dei finanziatori degli States, situazione che appariva connessa con la diversificazione degli investimenti cinesi.
In effetti la Cina ha diminuito la propria esposizione verso gli Usa, manovra interpretata come segno di sfiducia nei confronti del piano di Barack Obama per risolvere il debito degli Usa, azione ritenuta dai cinesi non sufficiente per invertire la pericolosa tendenza attuale che potrebbe contagiare anche gli equilibri stessi della finanza mondiale.

Questa rettifica statunitense sembra confermare tuttavia che la Cina non ha perso la fiducia nel suo maggiore debitore, pur non riuscendo a lenire la sensazione di un costante nervosismo che permea di fondo le relazioni tra Washington e Pechino.

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