L’Italia è a rischio speculazione

di Fabrizio Tedeschi

Il popolo infuriato ormai non assalta più i forni di manzoniana memoria (ma anche di recente in una dozzina di paesi si sono verificati episodi del genere), bensì le banche d’affari, e non solo in occasione dei G8 o altri eventi celebrativi della leadership mondiale, ma con attentati mirati. Se si vuole proprio essere ottimisti è un segno del progresso economico: non si protesta più per fame, ma per difendere i propri investimenti. Avviene così che in Grecia un ordigno venga fatto esplodere presso gli uffici della Goldman, a torto o ragione, ritenuta corresponsabile dei guai finanziari del paese. In effetti le banche d’affari e in particolare la Goldman, spesso definita Goverman Bank, hanno lavorato parecchio con i governi per la “sistemazione” del loro debito sovrano, lucrando commissioni rilevanti dalle loro consulenze, ma soprattutto, a quanto pare, speculando con modalità non propriamente trasparenti sui titoli oggetto delle operazioni da loro consigliate. Se questi sospetti fossero veri e verificati, si tratterebbe davvero di un gran brutto pasticcio. Proprio per evitare queste ombre, e anche il pericolo di attentati, sarebbe buona cosa che si indagasse su quanto è accaduto, si individuassero eventuali responsabilità e fossero adottati i provvedimenti di conseguenza. È cosa nota a tutti che la speculazione sotto la sua forma meno nobile di market abuse, in queste circostanze si accanisce proprio contro quei paesi che sa essere più in difficoltà, specie se questa situazione non è ancora resa di pubblico dominio. Ma se questa difficoltà viene resa pubblica e si raggiunge la parità informativa tra tutti gli operatori, allora i mercati reagiscono di conseguenza e raggiungono rapidamente il proprio equilibrio. L’Italia deve stare molto attenta sotto questo profilo. Il premio Nobel Mundell ha pubblicamente dichiarato che il vero pericolo per l’euro non viene dalla Grecia, bensì dall’Italia, che si trova, secondo i suoi calcoli e il suo pensiero, in una situazione peggiore. Sbagliata o giusta che sia l’opinione di Mundell è chiaro a tutti che questo può essere il prodromo di un violento affondo speculativo contro il nostro paese, anche con connotati da market abuse sotto forma di manipolazione. Tutti ricordano i violenti attacchi contro i nostri titoli di stato partiti più volte da Londra e anche le manipolazioni delle quali sono stati oggetto in passato.
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