Telecom, ritorna l’ipotesi dello scorporo

Archiviata (per il momento) l’ipotesi di un acquisto da parte di Telefonica, per Telecom Italia si (ri)fa strada l’alternativa dello scorporo. E’ quanto riporta questa mattina la Repubblica. Nei giorni scorsi ci sarebbe stato un incontro tra Corrado Passera e Silvio Berlusconi sulla questione. I due, dopo il “salvataggio” dell’Alitalia, hanno ritrovato un obiettivo comune: Intesa Sanpaolo non ha mai sostenuto la soluzione portata avanti dagli altri soci italiani di Telco, Mediobanca e Generali, propensi a cedere la propria quota all’operatore spagnolo, mentre il premier da tempo guarda con attenzione a quello che succede attorno a Telecom Italia.

Il nodo, che per il momento resta un potenziale enorme ma inespresso da parte dell’operatore di tlc, è lo sviluppo dell’Iptv, la tv via cavo, un business che Mediaset non ha alcuna intenzione di lasciare nelle mani del gruppo guidato da Franco Bernabè, attualmente proprietario della rete. Ed ecco che l’ipotesi ripescata da Passera e Berlusconi sarebbe stata quella della separazione tra le attività commerciali e l’infrastruttura. Due le alternative contemplate: o si vende una parte della rete, l’ultimo miglio, a investitori guidati dalla Cassa depositi e prestiti e dalle Fondazioni, oppure Telecom diventa essa stessa la rete e si scorpora la parte commerciale che a quel punto potrebbe essere venduta. Che la soluzione possa essere appoggiata dagli altri soci è ancora tutto da vedere. Così come sarà da vedere quale posizione assumerà lo stesso Bernabè, noto per i suoi ripetuti “no” allo scorporo, ma anche campione di diplomazia, come le mosse di questi ultimi mesi – un delicato do-ut-des per tenere a freno le pressioni esercitate dalla galassia berlusconiana – hanno dimostrato.

Sul fronte delle indagini su Telecom Italia Sparkle, in una nota diramata ieri sera la società ha fatto sapere che si è concluso con un rinvio l’udienza in camera di consiglio davanti al Gip Aldo Morgigni per decidere sulla richiesta di nomina di un commissario giudiziale. La società, prosegue il comunicato, ha deliberato di conferire ad un terzo indipendente l’incarico di svolgere una verifica del sistema di controllo interno e sospeso cautelativamente tutti i dipendenti indagati.

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