…dalle banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi e Mps) che hanno imposto la nomina del presidente nella persona di Pietro Modiano, già direttore generale di Intesa Sanpaolo. Qualche giorno fa è uscito infatti dal consiglio d’amministrazione – in netto anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo mandato – Guido De Vivo, l’ex direttore generale per 18 anni della finanziaria bresciana quotata Mittel, presieduta da Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Ca’ de Sass e legato a Zaleski a doppio filo. De Vivo era stato indicato nel cda della Tassara a fine 2008 proprio dal finanziere franco-polacco: l’uscita del manager secondo quanto risulta a SOLDI è dovuta a differenti visioni sulla strategia di gestione del portafoglio e sulla necessità di vendere le partecipazioni per ridurre il debito; “mission” che invece è portata avanti da Modiano con determinazione affiancato dall’amministratore delegato Mario Cocchi, uomo di fiducia di Zaleski. De Vivo, azionista di Private Equity Holding, è amministratore delegato di Mittel Private Equity (il cui 49% è stato ceduto da Mittel proprio a Private Equity Holding) e di Progressio SGR. Fu protagonista di un incidente di percorso nel maggio 2001 quando proprio mentre Zaleski stava rastrellando in Borsa, tramite la Tassara, azioni Montedison, si seppe che la Mittel, attraverso il suo d.g. De Vivo, aveva intermediato, molto probabilmente per conto di Efd, grandi quantitativi di titoli della stessa Montedison. La notizia fece scandalo perché i vertici della Mittel, cioè Bazoli e Zaleski, avevano impartito l’ordine di non negoziare azioni Montedison, di cui Intesa era azionista così come lo era Zaleski, che per di più agiva come ariete di Edf, il colosso dello Stato francese, che da lì a qualche mese avrebbe lanciato assieme alla Fiat l’Opa su Montedison.
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