Vita da trader – La febbre

Sono Marco trader in proprio. Esiste un aspetto che non mi ha fatto mai amare la mia professione: l’ammalarmi. Non è come negli altri lavori, dove mandi il certificato di turno o alla peggio chiudi la saracinesca. Nella mia vita lavorativa non sono ammesse distrazioni, mancate presenze, salvo che, ovviamente, non siano programmate; perdersi uno sfondamento di resistenza, o farsi travolgere da un ribasso (anche solo nell’ottica nefasta di dovere affidarsi ciecamente ad uno stop loss) possono fare la differenza sul fatto che io possa o meno, arrivare a fine mese.

Non resta che operare in qualsiasi stato, cercando di limitare al minimo i danni. Credetemi, è una fatica immane; perché in borsa, in una giornata, ti puoi letteralmente rovinare.

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