Grecia, 30 miliardi da Berlino e Parigi

Secondo quanto emerso sul quotidiano austriaco Kurier, la Francia e la Germania sarebbero pronte all’intervento per salvare la Grecia con il consenso della Bce e della Bundesbank. Secondo quanto riferito sul giornale, infatti, Berlino e Parigi dovrebbero mettere sul piatto rispettivamente 20 e 10 miliardi per rifinanziare il debito pubblico di Atene.
Il Kurier afferma che le necessità finanziarie di Atene sono  pari a 55 miliardi, ma se i due paesi guida dell’Eurozona dovessero fornire 30 miliardi il resto dovrebbe essere reperito dal mercato, certamente rassicurato dall’intervento di Parigi e Berlino.
Per effettuare la manovra la Merkel pare sia riuscita a sorpassare lo scoglio costituito dalla Bundesbank che, secondo il quotidiano, avrebbe dato il suo consenso anche spinta dal fatto che l’insolvenza della Grecia costerebbe alle banche tedesche almeno 30 miliardi.

Nel frattempo i dati dell’economia ellenica mostrano la situazione in costante diminuzione. Il sistema quest’anno si contrarrà di un altro 2%, molto più di quanto attualmente previsto dal governo.
Tuttavia, il costo di rifinanziamento del debito scenderà, secondo quanto affermato dal governatore della banca centrale greca George Provopoulos:
“Tutti i piani radicali di austerità hanno all’inizio qualche effetto depressivo. È una delle ragioni per cui ci aspettiamo una contrazione dell’attività economica dle 2% quest’anno” ha detto Provopoulos, membro del direttivo Bce.
Per far fronte ad una massa di debito pubblico da 300 miliardi di euro, la Grecia ha varato un piano di riduzione dei costi e aumento delle imposte che dovrebbe tagliare di quattro punti il disavanzo di bilancio nel 2010, all’8,7% del pil.

Secondo gli economisti, il successo del piano dipenderà dalla capacità di Atene di attuarlo fedelmente, salvaguardando la pace sociale che sembra però essere sfuggente.
“Ad ogni modo il piano di risanamento fiscale creerà anche le condizioni per una crescita sostenibile nel futuro, cosa altrimenti impossibile senza un credibile programma di consolidamento”, ha commentato Provopoulos che, per quanto riguarda il problema dei rendimenti richiesti dal mercato sui governativi greci, con lo spread sul Bund decennale schizzato fino a 400 punti base in gennaio, parla di “questione di tempo”.
“È chiaro che siamo passati da un estremo all’altro”, ha detto, “visto che negli anni precedenti la crisi gli spread greci erano irrealisticamente bassi. Così com’è certo”, afferma il governatore, “che prima o poi gli spread si muoveranno al ribasso, ma non posso prevedere in che modo”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!