Quando le obbligazioni hanno il trucco “nascosto”

di Paolo Brambilla

Prosegue in tutto il mondo la tendenza delle banche a stringere i cordoni della borsa e a limitare i finanziamenti alle aziende produttive. Che cosa faranno allora le società private? Emetteranno nuovi corporate bonds per sopperire alla mancanza di liquidità. Forse nel 2010 ci riprenderemo dai livelli di avarizia delle banche raggiunti nel 2009, ma certamente non ci sarà da stare allegri,
se vogliamo esaminare l’inizio dell’anno. Una recente stima che copre all’incirca i primi due mesi del 2010 valuta in 32,3 miliardi di dollari i collocamenti dei cosiddetti junk bonds, contro i 9,5 miliardi dello stesso periodo del 2009. Più del triplo. Si tratta quasi sempre di aziende che già l’anno scorso hanno scoperto che il libero mercato è molto più tollerante dei funzionari bancari e concede prestiti a condizioni spesso ancor più favorevoli. D’altra parte i privati investitori non sono stupidi, e se sottoscrivono queste nuove emissioni è perché ricavano rendimenti molto più interessanti della media. Sul mercato americano ad esempio i junk bonds rendono in media il 6,66% in più degli equivalenti U.S. Treasuries. Tutti sono contenti, ma dov’è il trucco? Purtroppo sta nel fatto che non sempre ci si può fidare dei ratings rilasciati dalle agenzie: è molto importante dunque essere ancor più prudenti nelle valutazioni e fidarsi più del proprio fiuto che di freddi numeri talvolta un po’ manipolabili. Insomma, aumenta la remunerazione, ma aumenta anche il rischio. Nulla si crea e nulla si distrugge, diceva Antoine Lavoisier. Un buon criterio potrebbe essere quello di scegliere aziende che rifinanziano prestiti a breve, regolarmente onorati, con prestiti a più lunga scadenza, il che permette loro di riprendere fiato in questo periodo di economia difficile, e permette agli investitori di ottenere qualche punto in più. L’importante però è che questo denaro che affluisce alle casse della società sia poi usato intelligentemente.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: