Quel delitto quasi perfetto

Manhattan, in un lussuoso appartamento newyorchese sono riuniti circa 100 miliardi di dollari. A tanto ammonta il patrimonio gestito da alcuni dei più noti hedge fund manager d’America, tra cui il mitico George Soros con la sua Soros Fund Management LLC, Aaron Cowen in rappresentanza di SAC Capital Advisors LP (colosso hedge fondato da Steve Cohen) e David Einhorn, presidente di Greenlight Capital Inc e famoso giocatore di poker nei tornei di Las Vegas. Gli uomini più potenti di Wall Street si sono riuniti a cena (invitati da una segretissima boutique finanziaria europea) per discutere le sorti dell’euro, anzi la malasorte della nostra moneta unica.
Si perché i maestri della finanza estrema, i signori capaci di modificare gli scenari macroeconomici del mondo, vedono l’euro sempre più zoppicante e hanno deciso di affossarlo del tutto o perlomeno spingerlo fino alla parità con il dollaro (oggi il cross euro/dollaro è di 1,35). Se il colpo riuscisse, il gruppetto potrebbe generare profitti a tre cifre, intascando centinaia di milioni di dollari. Mandare al tappeto l’euro non è una cosa facile, ma nemmeno impossibile nel breve termine. La storia di questi due ultimi anni ci insegna infatti che conta molto di più “l’opinione collettiva” e il sentiment del mercato che la realtà delle cose. E se l’euro dovesse cominciare a scendere, per motivi strutturali o speculativi, avremmo però un duplice effetto immediato: primo ripartirebbero le esportazioni dall’Europa verso l’estero (oggi depresse a causa del cambio elevato); secondo il dollaro riprenderebbe respiro e l’enorme debito americano nelle mani dei cinesi, sarebbe un po’ meno imbarazzante.
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