Avvio a due velocità

…facendo presagire un mese ricco di profitti per gli operatori di mercato. Poi, nelle ultime due settimane, l’inversione di tendenza.
I mercati hanno perso decisamente terreno a causa di molti fattori concomitanti.
Anche l’economia globale sembra muoversi con due velocità differenti. Da un lato ci sono le economie emergenti, che continuano nella loro folle corsa con tassi di crescita sostenuti in confronto alla congiuntura globale in cui ci troviamo. Insieme ai paesi in via di sviluppo ci sono le economie sviluppate più solide, come gli Stati Uniti ed alcuni paesi europei quali la Francia e la Germania, che pian piano sembrano aver imboccato il sentiero che porta al ritorno alla stabilità e alla crescita del periodo pre-crisi.
Dall’altro lato ci sono alcune economie, in particolar modo europee, che stanno attraversando gravi difficoltà e per cui la crisi sembra far sentire i suoi effetti solo ora. Stiamo parlando della Grecia, della Spagna, del Portogallo e dell’Irlanda. A dare inizio, per così dire, alle danze era stata la Grecia che ha dovuto ricorrere in tutta fretta ad un piano di risanamento del debito pubblico. A ruota le principali agenzie di rating e le organizzazioni economiche internazionali hanno portato all’evidenza la situazione analoga se non peggiore degli altri paesi europei citati. Tutti si sono affrettati a smentire o comunque a ridimensionare l’entità della portata dei buchi di bilancio, ma non è bastato. Infatti i mercati hanno seriamente vacillato a causa dei timori di bancarotta di queste economie, e come dicevamo la fuga di molti investitori nella seconda metà del mese ha fatto perdere terreno ai mercati. A pesare hanno contribuito però altri fattori.
Primo fra tutti il piano Obama che punta, tra le altre cose a ridurre l’attività di trading delle banche, e questo può essere un grave problema da fronteggiare per chi, come Goldman Sachs, in questo ultimo trimestre ha visto volare i suoi utili proprio grazie a questa attività.

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