Vendite al dettaglio a picco

Il rapporto annuale del British Retail Consortium e di KPMG rivela che a gennaio il valore delle vendite al dettaglio in Gran Bretagna, nei negozi aperti per almeno un anno, è stato più basso dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2009: una brusca inversione di marcia se si pensa al guadagno del 4,2% registrato a dicembre. Complessivamente, a gennaio le vendite sono aumentate dell’1,2% rispetto a un anno fa, un dato a dir poco demoralizzante che segna la crescita più debole di inizio anno da quando la BRC ha lanciato questa indagine ormai 15 anni fa e solleva non poche perplessità sulla reale forza dell’economia del Paese. I deboli risultati arrivano proprio quando i due grandi rivenditori, Ethel Austin e Au Naturale, sono finiti in amministrazione controllata. «Un inizio terribile per il 2010, in netto contrasto con l’ottimismo di dicembre – spiega Stephen Robertson, direttore generale della BRC guardando i numeri di gennaio – i retailer dovranno sperare che questi risultati siano solo una nevicata fuori stagione, piuttosto che l’indicazione di ulteriori difficoltà». All’orizzonte, però, le prospettive sono ancora incerte. L’economia britannica «continua a sbattere sul fondo». Così ha espresso le sue preoccupazioni il governatore della Banca d’Inghilterra, Mervyn King (nella foto). Una ripresa lenta caratterizzata da speranze ma soprattutto preoccupazioni. Questo secondo l’ultima relazione trimestrale presentata da King. L’economia è in attesa da tempo di poter tornare a crescere. Nel precedente rapporto trimestrale presentato in novembre, la Banca d’Inghilterra aveva stimato un rialzo dell’inflazione sopra il 2 per cento nel breve termine con un’impennata finale intorno al 3 per cento sulla fine del 2009. Ma anche 3 mesi fa si temeva una caduta successiva che avrebbe attestato l’inflazione su livelli bassi. Tutto confermato quindi.

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