Un pip di troppo

Le strategie proposte sono sempre “perfette” sulla carta, pulite, ordinate. Risk/Reward 1-2 o 1-3, prospettive ottime di proteggere il proprio conto.

Finchè non ci si scontra col mercato reale: esecuzioni imperfette, titubanza prima di fare il “click”, volatilità, irrazionalità trasformano quelle strategie in qualcos’altro.

Possiamo analizzare l’aspetto psicologico per giorni interi e non venirne a capo (anche se, in pochissime parole, bisogna credere in sé stessi e nelle proprie capacità). Oggi analizziamo una componente importante di questa realtà delle “strategie perfette” applicate al mercato reale: volere quel pip in più. Le strategie propongono sempre un risk-reward predefinito ma non è una logica consona nel mercato reale dove occorre cogliere l’attimo fuggente e prendersi il malloppo quando è disponibile. Non partiamo dal risk-reward: partiamo dalla probabilità e dal darwinismo: la conservazione del proprio conto.

L’importante è non perdere; di conseguenza, non trasformare una posizione vincente in una posizione perdente.

Proprio quest’ultimo caso parte dall’avidità e dalla testardaggine del volere il “pip di troppo” e il voler portare a compimento la strategia perfetta. Così la posizione inizia bene, arriva quasi al profit (diciamo pure a 5 pip dal profit), poi torna giù ed a quel punto insorge la “speranza” di uscire dalla posizione ancora in profitto.

La morale della favola è che le strategie, quando applicate al mercato, sono “sporche” e quindi occorre adattarsi a questa imperfezione e “accontentarsi” a volte. Detto questo, torniamo al mercato. Dopo una settimana intensa, il Usd ha iniziato a calmarsi nonostante la volatilità contro Eur, Gbp e Jpy. Questa settimana il focus potrebbe essere incentrato di nuovo sul Dollaro (visto che scatta di nuovo l’ora dei Payrolls) e il mercato si aspetta addirittura un incremento di 195k posti lavoro. Ovviamente occhi puntati sull’ADP per cercare una conferma/disdetta delle aspettative.

Ma un secondo evento potrebbe occupare il palcoscenico questa settimana: il vice ministro delle finanze cinesi sarà in visita a Washington questa settimana e le tensioni tra Cina e USA sono particolarmente vivaci sul fronte del commercio e sul fronte valutario.

EurUsd – grafico 4 ore

I cinesi lamenteranno il primo deficit commerciale dal 2004 come scusa per non intervenire sullo Yuan ma gli interventi sono dietro l’angolo e darebbero una scossa al mercato FX. Per quanto concerne l’euro, le posizioni corte nel report CFTC sono di nuovo a livelli record e quindi potremmo essere al punto di inversione (visto che chi voleva vendere ha venduto e la pressione ribassista potrebbe esaurirsi presto).

Nel frattempo sembra che gli investitori si siano “rassegnati” alla decisione di dare sostegno di un certo tipo alla Grecia; per usare le parole del nostro Bini-Smaghi “l’importante è che l’Europa si sia mossa”. Il presidente Trichet si è dovuto rimangiare la parola e unirsi alla folla nei complimenti. Stiamo all’occhio per eventuali rally nell’euro. In particolare alle ore 10.00 esce il CPI della Germania con gli indici sulla fiducia nei consumi e nell’economia dell’intera area euro.

Passando all’analisi tecnica, vediamo come l’euro abbia recuperato strada nei confronti della moneta unica e sembra ora poter rimanere tra 1.3350 e 1.3500.

Ci troviamo a ridosso dell’area che potrebbe fungere da resistenza adesso che 1.3440, un grosso punto di supporto, è stato rotto settimana scorsa, ma la strada è chiaramente impostata a ribasso. Dollaro-Yen in buon vigore con il guadagno di due figure rispetto a qualche giorno fa. 92.15 l’area di supporto e 93.00 la resistenza.

Cable che vede a 1.5000 un punto di resistenza importante ed in 1.4865 un buon livello di supporto, mentre UsdChf che dovrebbe mantenersi tra 1.0600 e 1.0700.

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