Exor, perdita netta a 388,9 milioni

Exor ha chiuso il 2009 con una perdita consolidata di 388,9 milioni (contro un utile di 301,8 milioni nel 2008). La capogruppo registra un utile di 88,8 milioni (333 milioni nel 2008). 

La perdita 2009, afferma una nota del gruppo, deriva dal decremento netto dei risultati delle partecipate (-655,3 milioni di euro), dal decremento del risultato finanziario netto (-155,5 milioni) e da altre variazioni nette (-13,5 milioni). A fine esercizio 2009 il net asset value di Exor era di 5,7 miliardi, il 93,3% in piu’ rispetto al dato del primo marzo 2009, al momento della fusione con Ifil (nello stesso periodo il progresso dell’indice Msci World Index e’ stato del 37,8%). In particolare il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della controllante era di 5,3 miliardi.

La posizione finanziaria netta consolidata del ‘sistema holdings’ a fine esercizio evidenziava un saldo positivo di 51,6 milioni contro i -11,5 milioni di un anno prima, legato anche alla cessione dello 0,66% di Intesa Sanpaolo, avvenuta con ricavi per 217,2 milioni a fronte di una minusvalenza di netta di 15,4 milioni a livello consolidato ma di una plusvalenza netta di 21,7 milioni a livello di bilancio separato.

Il bilancio della capogruppo Exor chiude con un utile di 88,8 milioni contro i 49,1 milioni del 2008, prima della fusione con Ifil, e un pro-forma 2008 di 333 milioni. La nota rileva che nel 2009 il programma di acquisto di azioni proprie ha portato Exor ad acquistare l’1,59% delle azioni ordinarie della società a un costo medio di 11,6 euro per un totale di 29,6 milioni, il 2,09% delle privilegio a 6,67 euro per 10,7 milioni e il 2,27% delle risparmio a 8,26 euro per 1,7 milioni.

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