La Grecia non sarà letale ma è una rogna…

di Michele D’Antoni

…un giorno Mario Draghi sulla tolda di comando della Bce, accusato di aver lontanamente lavorato in Goldman, causa dei mali ellenici, figuriamoci se possono immaginare che l’ex Sacro romano impero debba intervenire in soccorso di un paese considerato di serie B, come appunto, la Grecia. Ma dietro a tanto teutonico rancore non ci sarà qualche interesse nazionale? Pare proprio di sì. I tedeschi, i cui giornali non perdono occasione per sparlare della vecchia lira e dei suoi utilizzatori primari, si sono resi conto (con decenni di ritardo) che l’idea della svalutazione competitiva, molto utilizzata proprio dalla fantasia degli italiani, può tornar buona per l’euro. Se la Grecia è in crisi, anzi sull’orlo del collasso, ne risente tutto il sistema euro a livello valutario: ergo contro dollaro resta traballante e contro franco svizzero rischia addirittura di affondare. Visto che i tedeschi hanno ottimi rapporti commerciali con la Svizzera e visto che hanno molto interesse a far crescere le loro esportazioni nel mondo, dove si continua a commerciare in dollari, stai a vedere che un bell’euro debole fa comodo eccome. Il problema, però, è che se la crisi della Grecia persiste sarà difficile per tutti i mercati finanziari targati Ue poter tornare a pensare positivo. Ma la sensazione è che il compromesso sia dietro l’angolo: difficile pensare che possa vincere la posizione rigida della rigidissima cancelliera Angela Merkel, ma è altrettanto difficile immaginare che, con una situazione economica come quella che continua ad attraversare il pianeta, gli stati dell’Unione si svenino per il Partenone. Insomma le vicende greche non sono mortali per l’Europa ma sono una rogna e se non ci si leva di dosso non siamo presentabili. Per questo, alla fine, una soluzione verrà trovata.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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